Blocco cessione del credito e sconto in fattura: a rischio anche la prevenzione sismica
L'allarme di ISI: d'ora in poi gli interventi di miglioramento del rischio sismico saranno attuati solo da chi ha capienza economica
Il blocco apportato sulle opzioni previste dall'art. 121 del Decreto Rilancio mette a rischio anche le politiche di riqualificazione del patrimonio edilizio italiano e di prevenzione del rischio sismico. Come spiega l'ing. Andrea Barocci, Presidente di ISI - Ingegneria Sismica Italiana, il Decreto legge appena approvato permetterà interventi di adeguamento sismico esclusivamente a coloro che hanno capienza economica.
Divieto di cessione del credito o sconto in fattura: il nodo della prevenzione sismica
Ricordiamo che il divieto di utilizzo dello sconto in fattura o della cessione del credito per nuovi interventi a partire dal 17 febbraio 2023, riguarda anche quelli previsti dal comma 2, lettera c) dell'art. 121 del Decreto Rilancio, relativi all'adozione di misure antisimiche di cui all'art. 16, commi da 1-bis a 1-septies del D.L. n. 63/2013 (Sismabonus) e di cui al comma 4 dell'art. 119 (SuperSismabonus).
“La cancellazione dell’art. 121 del D.L. 34/2020 vede coinvolte anche le pratiche inerenti al Sismabonus. Pratiche che auspichiamo tutti siano in grado di espletare per mettere in sicurezza le proprie abitazioni e per far sì che anche lo Stato riduca il proprio intervento economico dopo ogni terremoto. La cessione del credito e lo sconto in fattura erano dunque un ottimo strumento per dare la possibilità anche ai meno capienti di intervenire strutturalmente", afferma Barocci.
Il presidente di Isi non manca di ricordare come l’80% del nostro patrimonio edilizio sia costituito da edifici dei centri storici e da condomini che ospitano situazioni di disomogeneità economica. "A questo punto potrà adeguare il proprio edificio solo chi avrà i soldi per farlo. Vogliamo ricordare che quando il terremoto accade colpisce tutti, quindi lo Stato dovrà nuovamente intervenire per coloro che non hanno la capienza economica per potere usufruire dei bonus. Un cane che si morde la coda. Per intenderci, a grandi linee, a meno che non si abbiano tasse da pagare per circa 20 mila euro annui, le detrazioni fiscali non saranno più vantaggiose”.
Isi: provvedimento iniquo e a vantaggio di pochi
Un provvedimento che Ingegneria Sismica Italiana ritiene iniquo e non democratico, a vantaggio di pochi e a svantaggio di tanti: "Un provvedimento che si allontana completamente dal concetto di prevenzione sismica sulla quale si sta lavorando. Chi dovrà intervenire in caso di terremoto sarà nuovamente lo Stato; tanto valeva quindi lasciare quei soldi a disposizione di tutti e proseguire con lo strumento della cessione del credito", conclude Barocci.
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