Blocco cessioni e crediti incagliati: i tre obiettivi da raggiungere
Incontro tra l’Associazione Esodati del Superbonus, il ministro Giorgetti e alcuni rappresentanti del MEF: ecco le richieste per una rapida e definitiva soluzione al blocco delle cessioni
La protesta a oltranza sotto la sede del Ministero dell'Economia e delle Finanze sembra avere dato i suoi frutti, almeno in termini di ascolto da parte del MEF, delle richieste dell’Associazione Esodati del Superbonus, finalizzate a una rapida e definitiva soluzione della drammatica situazione sul blocco delle cessioni e frazionamento dei crediti fiscali.
Crediti incagliati: le soluzioni possibili per gli Esodati del Superbonus
Durante l’incontro tra il dott. Domenico Passarella, vice presidente dell'Associazione Esodati del Superbonus, il Ministro Giancarlo Giorgetti, gli onorevoli Giuseppe Conte e Agostino Santillo, il capo di gabinetto del ministro dott. Varone e il consigliere del Ministro, delegato a risolvere la questione, dottor Enrico Zanetti, sono stati definiti alcuni obiettivi prioritari:
- un decreto di moratoria per le posizioni pregresse, per preservare le posizioni di privati committenti, professionisti, imprese e fornitori che a seguito della mancata monetizzazione dei crediti di imposta, non hanno potuto onorare i debiti contratti e sono stati oggetto di azioni giudiziarie. Secondo l’Associazione, le azioni devono essere sospese e a seguito dell'avvenuto pagamento del debito nominale, ricorrendo eventualmente anche alla cessione dei crediti in favore dei creditori, senza aggravi di spese e oneri legali e con la cancellazione d'ufficio di tutte le azioni e segnalazioni;
- una proroga delle scadenze dei termini;
- un intervento politico, come richiesto dall'Associazione, per indurre le banche a cedere i propri crediti fiscali a soggetti fiscalmente capienti, anche aziende partecipate dello stato (come Rete Ferroviaria Italiana, Trenitalia, Leonardo, ANAS e altre) per poterne acquisire altrettanti da imprese, committenti e professionisti, secondo il modello di "triangolazione" proposto formalmente con un documento dall'Associazione Esodati del Superbonus.
Durante l'incontro il Ministro ha dichiarato che l'apertura di Poste è imminente per i committenti mentre per le imprese sarà SACE a fare da veicolo per lo sblocco del mercato dei crediti. Inoltre ha aperto la strada a nuove soluzioni, dando disposizione al consigliere Zanetti di lavorare congiuntamente con il vicepresidente dell’Associazione per creare un nuovo meccanismo efficace e veloce per la soluzione del problema.
Esodati del Superbonus: non abbassiamo la guardia
Dopo l’incontro, è stato sospeso il presidio permanente che per oltre due settimane ha impegnato diversi attivisti dell'Associazione davanti alla sede del Ministero dell'Economia e delle Finanze a Roma. Si attende adesso la convocazione, nei prossimi giorni, di un tavolo tecnico, fermo restando che restano comunque attivi i presidi sotto le sedi regionali per continuare nell'opera di sensibilizzazione dei governatori e degli enti locali.
"Non abbiamo intenzione di abbassare la guardia" ha dichiarato Simone Giovanna, presidente dell'Associazione Esodati del Superbonus. “Non è la prima volta che il Governo dichiara la propria volontà a risolvere il problema che ha provocato un disastroso terremoto per centinaia di migliaia di famiglie, ma finora nulla è stato fatto. Per questo siamo pronti a riprendere le nostre azioni di protesta davanti al MEF se entro pochi giorni alle parole non seguiranno i fatti e abbiamo deciso di non sospendere i presidi davanti alle sedi regionali previsti nelle città di Ancona, Bologna, Napoli, Cagliari, Milano, Bari, Genova, Firenze, Venezia, Matera e Palermo e di continuare a organizzarli in altre città italiane". Conclude Giovanna: "Viviamo nell'incertezza e nell'angoscia da troppi mesi, le rassicurazioni del Ministro, non bastano. Abbiamo bisogno di fatti."
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