Bonus 75% barriere architettoniche: cos’è, limiti di spesa, opzioni alternative e asseverazione tecnica
Dal 30 dicembre 2023 cambia il bonus 75% previsto per l’eliminazione delle barriere architettoniche che sarà limitato solo ad alcuni interventi e necessiterà di asseverazione tecnica
Mentre tutti si attendevano un intervento urgente del Governo per risolvere le problematiche connesse al blocco della cessione del credito e al concomitante passaggio del superbonus con aliquota al 90/110% al meno vantaggioso (ma pure sempre conveniente) 70%, sul mondo dei bonus edilizi si è abbattuto il Decreto Legge 29 dicembre 2023, n. 212 che, tra le altre cose, ha notevolmente limitato l’ambito di applicazione del bonus 75% previsto dall’art. 119-ter del D.L. n. 34/2020 (Decreto Rilancio) per l’abbattimento delle barriere architettoniche.
In questo approfondimento proveremo a chiarire nel dettaglio le modalità di utilizzo di questo bonus fiscale alla luce delle novità introdotte dal D.L. n. 212/2023 che, ricordiamo, dovrà essere convertito in legge dal Parlamento entro il 27 febbraio 2024 (si prevedono numerose modifiche).
Bonus barriere architettoniche: la normativa
Preliminarmente occorre chiarire che gli interventi per eliminare le barriere architettoniche sono agevolati da 3 distinte norme con:
- una detrazione del 50% delle spese sostenute fino al 31 dicembre 2024 (36% dopo questa data) per ristrutturazione edilizia dell’immobile, disciplinata dall’articolo 16-bis, comma 1, lettera e) del d.P.R. n. 917/1986 (TUIR);
- una detrazione che segue quella del superbonus come interventi trainati eseguiti congiuntamente a determinati interventi “trainanti”;
- una detrazione del 75%, introdotta dalla di bilancio 2022 (legge n. 234/2021) ed estesa fino al 31 dicembre 2025 dalla legge di bilancio 2023 (legge n. 197/2022), disciplinata dall’art. 119-ter del Decreto Rilancio.
In questo approfondimento ci occuperemo del bonus 75%.
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