Bonus edilizi, contenzioso a rischio in caso di vizi dell’opera

Se chi è incaricato di realizzare lavori commette errori tali da rendere l’opera “difettosa”, il proprietario può rivalersi su quest’ultimo. Ma se i lavori hanno portato alla fruizione di bonus edilizi, un contenzioso può far emergere incongruenze tali da comportarne la revoca

di Cristian Angeli - 20/06/2024

La mia società è proprietaria di un edificio sul quale sono stati effettuati vari lavori edilizi ormai conclusi. Data la natura degli stessi, abbiamo ottenuto sia l’Ecobonus che il Sismabonus, ma adesso ci siamo accorti di alcuni problemi.

Infatti, sono apparse preoccupanti fessure nelle pareti interne dell’edificio. In più, le murature sono spesso bagnate, presentando cioè delle condense che temiamo possano portare presto all’insorgere di muffe.

Il nostro sospetto è che l’impresa costruttrice abbia commesso errori nel realizzare le opere, e vorremmo tutelarci contestando tale comportamento per vie legali. Mi viene però un dubbio: una simile procedura è fattibile anche nel caso in cui si sia fatto ricorso a bonus edilizi? Oppure vi è qualche “cortocircuito” a cui dovremmo prestare attenzione?

L’Esperto risponde

Per analizzare compiutamente la situazione in cui si trova il gentile lettore, sarebbe necessario entrare nel merito delle carte e valutare in situ i difetti di cui riferisce. In ogni caso, sembra evidente che l’impresa cui ha affidato i lavori non ha gestito il cantiere a regola d’arte, provocando i problemi descritti.

È chiaro che di tali circostanze l’appaltatore potrà ben essere chiamato a rispondere, in base alle regole contenute nel Codice Civile. Tuttavia, la malcapitata società proprietaria dell’edificio, prima di rivolgersi a un avvocato e contestare i lavori, dovrà svolgere alcune verifiche di natura sia edilizia che fiscale, per verificare se le opere siano state realizzate in maniera difforme da quelle dichiarate, mettendo a repentaglio la corretta spettanza dei bonus fruiti.

Quella del contenzioso, infatti, non è una strada da intraprendere a cuor leggero perché può potenzialmente portare alla luce elementi da cui può discendere la revoca dei bonus. Il rischio, insomma, è che per tutelare i propri interessi nei confronti dell’impresa esecutrice, si finisca per mettersi nei guai con l’amministrazione fiscale.

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