Bonus edilizi e crediti incagliati: nessuna certezza dal MEF
Risposta a un'interrogazione in Commissione Finanze alla Camera: non è noto se il soggetto detenga il credito per scelta consapevole oppure perché non possa utilizzarlo
Dalla chiusura delle piattaforme ai divieti imposti dal Decreto Cessioni, la questione dei crediti edilizi incagliati è diventata un problema pressante per le imprese, con cassetti fiscali ancora pieni e su cui non si hanno certezze sulla possibilità di compensazione e in quali termini e tempi.
A quanto ammontano i crediti incagliati? Nessuna risposta dal MEF
A confermarlo è il MEF, come dimostra la risposta del Sottosegretario all’Economia e Finanze, Lucia Albano, all’interrogazione 5-01652 in Commissione Finanze a firma dell’on. Emiliano Fenu (M5S) relativa alla quantificazione degli interventi ammessi in detrazione e dei crediti d’imposta relativi ai bonus edilizi.
In particolare è stato richiesto al Ministero quale sia l’ammontare ad oggi degli interventi ammessi in detrazione e dei corrispondenti crediti di imposta relativi ai bonus edilizi, distinguendo i dati per tipologia di bonus, specificando:
- l’ammontare delle detrazioni maturate per anno;
- l’ammontare delle detrazioni trasformate in crediti d’imposta a seguito di cessione o sconto in fattura, rispetto al totale delle detrazioni e con riferimento ai singoli bonus edilizi (in particolare il superbonus 110%);
- l’ammontare dei crediti già oggetto di compensazione e la quota annua ancora smaltire;
- l’attuale ammontare dei crediti del settore costruzioni, bancario, assicurativo, altri settori, e il valore delle compensazioni e del debito residuo per settore nonché la stima prudenziale della capienza fiscale residua;
- la quota di crediti ancora classificabile come «incagliati».
Bonus edilizi: a quanto ammontano le detrazioni?
In rifermento all’ammontare delle detrazioni anno per anno, ad oggi risultano complete le informazioni riguardanti gli anni 2020 e 2021., mentre sono ancora incomplete e saranno disponibili solo nel 2024, quelle relative al 2022 in quanto devono essere ancora acquisiti i dati relativi alle detrazioni usufruite direttamente in dichiarazione.
Questi i dati:
- Superbonus: 512 milioni di euro nel 2020; 16,1 miliardi di euro nel 2021.
- Bonus Facciate: 1,431 miliardi nel 2020; 19,686 miliardi di euro nel 2021.
Con riferimento al secondo quesito, è stata allegata una tabella con le detrazioni che sono state cedute o fruite come sconto in fattura, rilevate dalle comunicazioni finora inviate all’Agenzia delle entrate ai sensi dell’articolo 121 del decreto-legge n. 34 del 2020, distinte per anno di sostenimento della spesa e tra superbonus e altre tipologie di bonus.
Lo stesso file indica l’ammontare dei crediti che sono stati finora utilizzati in compensazione tramite modello F24, specificando altresì l’importo delle rate fruite nel 2023 e l’ammontare delle rate residue dello stesso anno.
Le incertezze rimaste
Incertezza invece sulla distinzione dei crediti in base al settore economico di appartenenza del cessionario (costruzioni, bancario, assicurativo): il MEF spiega che sul punto sono necessarie specifiche elaborazioni piuttosto complesse, in corso di completamento e che saranno fornite non appena disponibili, così come non è possibile determinare con sufficiente attendibilità la capacità di un certo soggetto di assorbire in compensazione i bonus edilizi ai fini del pagamento dei propri debiti fiscali e contributivi, in quanto ciò dipende da caratteristiche peculiari soggettive e propensioni individuali che non sono note.
Allo stesso modo, il MEF sottolinea che non è possibile determinare «la quota di crediti ancora classificati come incagliati», in quanto l’Agenzia delle entrate non è a conoscenza delle motivazioni per cui un certo credito non venga ceduto a terzi; in altre parole, non è noto se il soggetto detenga il credito per scelta consapevole, oppure perché non possa utilizzarlo in compensazione tramite modello F24 o non trovi altri soggetti disponibili ad acquistarlo.
Sostanzialmente, che il credito sia cedibile o meno, resta affare di chi lo ha nel cassetto.
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