Bonus edilizi, Giogetti (MEF): 99,4 miliardi di crediti in piattaforma cessione
In risposta all'interrogazione 3/00071 il Ministro dell'Economia Giorgetti ha parlato dei costi del superbonus e della cessione e anticipato le misure per lo sblocco dei crediti
Benché negli ultimi mesi i rapporti di Nomisma, Censis, Ance e Centro Studi del CNI abbiano messo in luce il ritorno del superbonus 110% e del meccanismo di cessione dei crediti (vero volano della ripresa economica) in termini economici, occupazionali e ambientali, il Ministro dell'Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti è tornato a definire queste misure degli strumenti utili per il rilancio del settore edilizio ma che sono "costate molto per benefici dati a pochi".
Indice degli argomenti
L'interrogazione a risposta immediata in Assemblea n. 3/00071
Le parole del Ministro Giorgetti arrivano in risposta all'interrogazione a risposta immediata in Assemblea n. 3/00071 presentata come primo firmatario dal deputato del M5S Agostino Santillo in data 14 dicembre 2022. Di seguito il testo della domanda al Ministro dell'Economia e delle Finanze.
Per sapere – premesso che:
- l'articolo 121 del cosiddetto «decreto rilancio», con riferimento al cosiddetto superbonus, ha introdotto la possibilità di usufruire di alcune agevolazioni fiscali in materia edilizia e di efficientamento energetico sotto forma di sconti sui corrispettivi, ovvero prevedendo la facoltà per il beneficiario della detrazione di cedere il credito a un soggetto terzo che diviene titolare del credito di imposta, comprese banche e intermediari finanziari, in deroga alle disposizioni sulla cedibilità dei crediti;
- la cessione del credito nei termini indicati si è rivelato uno strumento fondamentale per consentire il rilancio del settore edilizio, in linea con l'esigenza di scongiurare un ulteriore consumo di suolo e di incrementare il livello di efficienza energetica degli edifici, anche in considerazione degli obiettivi fissati nel Piano nazionale di ripresa e resilienza;
- i dati sul superbonus forniti da Ance registrano un investimento nel settore superiore al 20 per cento nel 2021 e al 12 per cento nel 2022. Purtroppo, gli stessi dati mostrano, per il 2023, un decremento degli investimenti, imputabile anche all'incertezza normativa dovuta ai numerosi provvedimenti medio tempore intervenuti sul meccanismo della cessione del credito, rallentandone la portata applicativa;
- in tale contesto, suscita particolare preoccupazione la nota di Poste italiane del 7 novembre 2022, dalla quale si apprende che il servizio di acquisto dei crediti di imposta «è sospeso per l'apertura di nuove pratiche», con ciò uniformandosi ad una soluzione già adottata dai principali istituti di credito;
- dall'analisi del centro studi di Cna oltre 50 mila imprese risulterebbero attualmente in difficoltà nello smaltimento dei crediti fiscali acquisiti, per un valore di circa 5 miliardi di euro;
- considerata la gravità della situazione, è di questi giorni la richiesta al Governo, avanzata anche da Abi e Ance, di una misura tempestiva e di carattere straordinario volta a consentire agli intermediari di ampliare la propria capacità di acquisto, compensando una parte dei debiti fiscali raccolti con gli F24 con i crediti da bonus edilizi ceduti dalle imprese e acquisiti dagli intermediari –:
quale sia l'ammontare dei crediti fiscali «incagliati» e quali iniziative urgenti intenda adottare per rimuovere gli ostacoli che limitano l'accesso alla detrazione fiscale del cosiddetto superbonus nella forma della cessione del credito, anche per i profili inerenti alla responsabilità del cessionario, avviando un'interlocuzione con gli istituti di credito e gli intermediari finanziari, nonché le società controllate o partecipate dallo Stato, al fine di pervenire ad una soluzione che consenta di riavviare e consolidare il processo di acquisto e cessione dei crediti fiscali.
La risposta del Ministro Giorgetti
"Mi preme in primo luogo ricordare - premette il Ministro - che, seppure tali misure si siano rilevate uno strumento utile a consentire il rilancio del settore edilizio, sono costate molto per benefici dati a pochi. Già il precedente Governo ha adottato numerose modifiche in merito alla disciplina della cessione dei crediti, al fine di limitare gli abusi, i comportamenti fraudolenti connessi alla predetta disciplina".
Dopo questa premessa, il Ministro Giorgetti ha ricordato i correttivi arrivati dallo scorso Governo in merito alla limitazione della responsabilità solidale e le misure previste dal Decreto Legge n. 176/2022 (Decreto Aiuti-quater) grazie alle quali i crediti comunicati all'Agenzia delle entrate entro il 31 ottobre 2022 potranno essere utilizzati in 10 rate annuali.
Prestiti ponte e sconto in fattura da ricondurre nell'alveo della detrazione
La soluzione al problema dei crediti rimasti fermi sulla piattaforma cessione dell'Agenzia delle Entrate sarebbe una modifica dell'art. 9 del Decreto Aiuti-quater che garantirebbe dei prestiti ponte per le imprese edili che si trovano in possesso di tali crediti.
Per quanto concerne infine la richiesta di conoscere quale sia l'ammontare dei crediti fiscali incagliati "mi corre l'obbligo di precisare - afferma il Ministro dell'Economia - che l'Agenzia delle Entrate conosce l'ammontare dei crediti, ma non è in grado di stabilire i motivi in base ai quali i contribuenti abbiano deciso di mantenere i crediti nella propria disponibilità, ad esempio ai fini delle successive utilizzo di compensazione tramite modello F 24 oppure, se non riescono a utilizzarli, ovvero a cederli ad altri soggetti. Ricordo comunque che tale istituto, che andrebbe più correttamente ricondotto nell'alveo della detrazione fiscale, evitando l'ampio ricorso allo sconto in fattura, consentito indipendentemente dal livello di reddito e dall'utilizzo per l'abitazione principale".
99,4 miliardi di crediti in piattaforma cessione
Relativamente all'ammontare dei crediti presenti sulla Piattaforma cessioni dell'Agenzia delle Entrata, il Ministro ha rilevato che, secondo i dati in possesso dell'Agenzia per il periodo ottobre 2020-novembre 2022 l'ammontare dei crediti è pari 99,4 miliardi di euro di cui:
- 52,1 relativi al superbonus 110%
- 24,8 miliardi relativi al bonus facciate.
Concludendo il Ministro Giorgetti ha affermato "Lascio a voi valutare quali interventi il governo avrebbe potuto adottare utilizzando tali risorse, quali ad esempio la riduzione complessiva del cuneo fiscale, previdenza di circa 10 punti percentuali".
L'interrogazione del Deputato Fenu
Grazie, Presidente. Ringrazio anche il signor Ministro per la presenza. Il tema lo conosciamo: è il superbonus, è la cedibilità, è la circolazione dei crediti fiscali. Cinquantamila è il dato che, pochi giorni fa, ci ha fornito il centro studi di CNA, quindi, sono 50 mila le imprese in difficoltà, perché non riescono a monetizzare i propri crediti fiscali; e il dato che ci fornisce sempre lo stesso centro studi sull’ammontare dei crediti incagliati è di 5 miliardi.
Quindi, in base a questo e a tutte le difficoltà che ormai tutti conosciamo, chiediamo al Ministro quale sia l’esatto ammontare in base ai dati in possesso del Ministero dell’Economia e delle finanze, dei crediti fiscali incagliati e quali iniziative urgenti intenda adottare per rimuovere gli ostacoli che limitano l’accesso alla detrazione, sotto forma di cessione di credito, anche per i profili inerenti la responsabilità del cessionario, avviando un’interlocuzione con gli istituti di credito e con gli intermediari finanziari, nonché con le società partecipate dallo Stato, al fine di pervenire ad una soluzione che consenta di riavviare e consolidare il processo di acquisto e di cessione dei crediti fiscali.
La risposta del Ministro Giorgetti
Signor Presidente, onorevole Fenu, con riferimento alla richiesta di conoscere l’ammontare dei crediti fiscali incagliati e quali iniziative urgenti il Ministro intenda adottare per rimuovere gli ostacoli che limitano l’accesso alla detrazione fiscale del cosiddetto superbonus, nella forma della cessione del credito, mi preme, in primo luogo, ricordare che, seppure tale misura si sia rilevata uno strumento utile a consentire il rilancio del settore edilizio, come già detto in altre occasioni, è stata una misura costata molto per benefici dati a pochi.
Già il precedente Governo ha adottato numerose modifiche in merito alla disciplina della cessione dei crediti in oggetto, al fine di limitare gli abusi e i comportamenti fraudolenti connessi alla predetta disciplina. Ricordo, in particolare, che i fornitori e i cessionari rispondono per l’eventuale utilizzo del credito d’imposta in modo irregolare o in misura maggiore rispetto all’importo acquistato e, in caso di concorso nella violazione, anche nell’eventualità in cui la detrazione risulti indebita in capo al beneficiario.
Inoltre, le disposizioni più recentemente introdotte, in particolare, hanno anche modulato l’elemento soggettivo della responsabilità, con particolare riferimento al caso della responsabilità solidale, al fine di realizzare un equo contemperamento tra vigenza di contrasto alle frodi riscontrate nel contesto della cessione di crediti e la possibilità per il soggetto cessionario di utilizzare i crediti acquistati.
Con riferimento, invece, al quesito degli interroganti in merito agli interventi che il Governo ha in animo di porre in essere per agevolare la fruizione dei suddetti crediti, il decreto-legge Aiuti-quater ha previsto, per quelli comunicati all’Agenzia delle entrate entro il 31 ottobre 2022, la possibilità di utilizzo in 10 rate annuali. Sono, inoltre, in elaborazione specifiche modifiche all’articolo 9 del suddetto decreto-legge, che consentiranno una maggiore circolazione dei titoli tra gli intermediari qualificati e che garantiranno i cosiddetti prestiti ponte per le imprese edili che si trovano in possesso di tali crediti.
Per quanto concerne, infine, la richiesta di conoscere quale sia l’ammontare dei crediti fiscali incagliati, mi corre l’obbligo di precisare che l’Agenzia delle entrate conosce l’ammontare dei crediti, ma non è in grado di stabilire i motivi in base ai quali i contribuenti abbiano deciso di mantenere i crediti nella propria disponibilità, ad esempio, ai fini del successivo utilizzo in compensazione tramite modello F24, oppure se non riescano ad utilizzarli ovvero a cederli ad altri soggetti.
Ricordo, comunque, che tale istituto andrebbe più correttamente ricondotto nell’alveo delle detrazioni fiscali, evitando l’ampio ricorso allo sconto in fattura, consentito indipendentemente dal livello di reddito e dall’utilizzo per l’abitazione principale.
I dati al momento in possesso dell’Agenzia, per il periodo ottobre 2020-novembre 2022, mostrano che l’ammontare dei crediti è pari complessivamente a 99,4 miliardi di euro, di cui riferibili al superbonus 52,1 miliardi e al bonus facciate 24,8 miliardi. Lascio a voi valutare quali interventi il Governo avrebbe potuto adottare, utilizzando tale risorse, quali, ad esempio, la riduzione complessiva del cuneo fiscale e previdenziale di circa 10 punti percentuali.
La replica del Deputato Santillo
Grazie, Presidente. Grazie, Ministro, in realtà, non siamo soddisfatti delle sue risposte, perché non ci ha risposto in una parte e, in un’altra parte, ci ha risposto molto parzialmente. Tra l’altro, ci aspettavamo che, per questo Governo, fosse una priorità quella di sbloccare il meccanismo della cessione dei crediti d’imposta derivanti da bonus edilizi dopo che, in campagna elettorale e anche in manifestazioni pubbliche, esponenti di forze politiche che supportano questo Esecutivo hanno avversato in tutti i modi su questo tema il precedente Governo Draghi e hanno anche finito per promettere mari e monti, quando sarebbero diventati il nuovo Governo. Eh, questa la chiamiamo coerenza.
Invece, abbiamo veramente a cuore le sorti di decine di migliaia di imprese, di centinaia di migliaia di posti di lavoro oramai a rischio e prodotti con il superbonus e grazie al meccanismo della cessione del credito di imposta. Li abbiamo talmente a cuore, perché a lei, Ministro, ci siamo rivolti per un’informativa urgente, per venire a riferire qui, in Aula, già nel corso della seduta del 9 novembre e, nel corso del question time del 16 novembre, le abbiamo chiesto di attivarsi per avere interlocuzioni con istituti finanziari, intermediari, con società partecipate o controllate dallo Stato - parliamo di Poste, di CDP, di RFI, di ENI - affinché, assieme a loro, si possa trovare un modo per riavviare la macchina del meccanismo della cessione del credito di imposta. E, invece, ad oggi, silenzio, ancora silenzio, Ministro Franco… chiedo scusa, Ministro Giorgetti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), anche perché, se il suo predecessore ha avversato, in tutti i modi, il meccanismo della cessione del credito d’imposta, lei, di fatto, ha decretato la morte del superbonus 110 per cento, lo ha depotenziato al 90 per cento. Un bonus alto sì, ma ordinario, che non c’entra niente con il superbonus. Certo, noi del MoVimento 5 Stelle non ci saremmo mai aspettati che il superbonus avesse avuto vita eterna, però nemmeno ci aspettavamo che il Governo violasse unilateralmente un patto firmato con i cittadini, che ha consentito la stipula di tanti contratti tra imprese e cittadini legittimi.
Infine, egregio Ministro, lei non ci ha risposto su quanti sono i crediti in pancia. I motivi non ci interessano, volevamo sapere i crediti incagliati. Continua a non dirceli, ma la prego di porre in essere tutte le misure possibili, affinché questo Governo dia risposte chiare e non finisca - come in occasione del decretolegge Aiuti-quater - per emanare provvedimenti addirittura peggiorativi proprio del blocco della cessione dei crediti
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