Bonus edilizi e lavori fatti male: cosa accade alla detrazione fruita?

Una sentenza conferma che se i lavori conseguono gli obiettivi normativi la tardività dell’asseverazione non può precludere il bonus, aprendo dubbi sul caso contrario

di Cristian Angeli - 18/11/2024

E se i lavori sono fatti male?

La recente pronuncia, pur essendo riferita a un caso particolare, rappresenta un chiaro esempio di come la corretta esecuzione dei lavori che siano in grado, nel concreto, di raggiungere gli obiettivi tecnici posti dalle norme quali condizioni di accesso ai benefici fiscali, metta al riparo il committente dal disconoscimento delle detrazioni edilizie fruite, a prescindere da adempimenti di tipo formale.

Ma l’altro lato della medaglia è presto svelato.

Non è possibile prevedere con certezza, infatti, cosa possa accadere nel caso opposto, quando, cioè, i lavori realizzati presentano vizi o difetti. Potrebbe pensarsi che nel momento in cui i lavori sono stati effettivamente realizzati, a prescindere dal come, ed esistono dichiarazioni tecniche che attestano il raggiungimento dei risultati prescritti dalla legge per l’accesso al bonus, non si corrano rischi in termini di eventuali recuperi fiscali. Tuttavia, proprio alla luce del principio adottato dalla giurisprudenza che vede la sostanza prevalere sulla forma, sarà necessario verificare caso per caso l’entità del difetto e la sua possibilità di incidere sulla corretta spettanza del bonus.

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