Bonus edilizi e lavori fatti male: cosa accade alla detrazione fruita?
Una sentenza conferma che se i lavori conseguono gli obiettivi normativi la tardività dell’asseverazione non può precludere il bonus, aprendo dubbi sul caso contrario
Le verifiche da effettuare
Ad esempio, nel caso di accesso al super ecobonus tramite interventi che conseguono un doppio salto di classe energetica, bisognerà accertarsi che i lavori, per quanto viziati, abbiano comportato nel concreto detto salto, a prescindere da quanto dichiarato “sulla carta”.
E ancora, sarebbe da chiedersi se un’opera affetta da vizi o difetti possa essere considerata conforme alle attestazioni di corretta esecuzione dei lavori, sempre presenti all’interno della dichiarazione di fine lavori da depositare in Comune all’atto di chiusura degli stessi.
È chiaro che tutto, allora, dipenderà dalla natura del difetto rilevato, da valutare dal punto di vista tecnico, anche per escludere, se del caso, che si ricada in un caso di “difformità dalla CILA”, causa di decadenza espressa quando si fruisce del Superbonus.
In definitiva, quando le opere commissionate presentano imperfezioni e hanno dato accesso a benefici fiscali, contestarle ai responsabili sulla base della normativa civilistica è certamente un passo da muovere, ma non l’unico, considerate le “reazioni a catena” che simili situazioni possono comportare, anche sul piano tributario.
A cura di Cristian
Angeli
ingegnere esperto di agevolazioni fiscali applicate all’edilizia e
di contenziosi civili
www.cristianangeli.it
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