Bonus edilizi, PNRR e lavori pubblici: urge una revisione dei prezzari
Dal segretario generale Filca-Cisl, Enzo Pelle, arriva una proposta di revisione del sistema dei prezzari utilizzati per i bonus edilizi e i lavori pubblici
Prima ancora della nascita del superbonus 110%, chi operava nel settore dei lavori pubblici era a conoscenza di una delle più grandi problematiche che affligge il settore delle costruzioni: la determinazione del prezzo di una lavorazione.
Il problema dei prezzari
Una problematica conosciuta da tutti gli operatori del settore messa sotto i riflettori dall'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) con il Comunicato del Presidente 17 febbraio 2021 in cui, a seguito di un attento monitoraggio, è stato rilevato come in diversi casi le Regioni non provvedono all’aggiornamento, o lo fanno in un periodo avanzato dell’anno, limitando di fatto la validità del prezzario definita dalla norma al 31 dicembre di ogni anno.
Ma una difficoltà che investe tutte le Regioni non riguarda solo la cadenza di aggiornamento dei prezzari regionali dei lavori pubblici. Altro grosso bug è generato dall'assenza di una struttura omogenea. Ogni Regione procede, infatti, con la stesura di elenchi prezzi completamente differenti. Con enormi difficoltà per gli operatori che si trovano ad operare in più territori.
Problematica accentuata ulteriormente dopo che con il Decreto Rilancio prima e con i decreti antifrode dopo, l'utilizzo dei prezzari è divenuto di fondamentale importanza per l'asseverazione di congruità delle spese sostenute che hanno accesso al superbonus 110% e agli altri bonus edilizi.
La nota del segretario generale Filca-Cisl
Sull'argomento registriamo la nota di Enzo Pelle, segretario generale Filca-Cisl, che propone una soluzione per "sbrogliare la matassa".
La nota parte dalla recente pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto MiTE 14 febbraio 2022, n. 75 da utilizzare per l'asseverazione di congruità di taluni beni che accedono alle detrazioni fiscali. "La tabella esposta - afferma il segretario generale Filca-Cisl -tiene conto dell’incremento costi dei materiali e dei prodotti. Inoltre è chiaro, a mio avviso, l’intento di stabilire un massimale che tenga conto più delle caratteristiche tecniche che di pregio del prodotto. C’è però da dire che anche questo prezzario è di difficile comparazione con quelli esistenti. Comunque la situazione richiede interventi sistematici".
"Tutti i bonus, ma anche gli interventi del PNRR - continua Enzo Pelle - sono improntati alla sostenibilità energetica e sociale delle costruzioni. La situazione creata per effetto della pandemia, aggravata dalla guerra in Ucraina, sta mettendo in serie difficoltà l’approvvigionamento dei materiali con incrementi impensabili dei prezzi che rischiano di mettere in ginocchio l’edilizia. Gli interventi nelle costruzioni mirano a dare un forte contributo alla transizione energetica. Abbiamo, però, la necessità di creare delle condizioni che permettano agli operatori del settore di avere riferimenti sufficienti per poter lavorare. Forse è giunto il momento di fare la transizione digitale e qualitativa della filiera delle costruzioni e dei prezzari. La situazione attuale sul rincaro dei materiali, sulle difficili forniture e sulla scarsità delle materie prime, ci impone di trovare delle soluzioni nuove".
Il segretario generale Filca-Cisl evidenzia come al momento, per il 2022, siano stati aggiornati solo i seguenti prezzari:
- Prezzario Regionale LAZIO
- Prezzario Regionale MARCHE
- Prezzario Regionale LOMBARDIA
- Prezzario Regionale LIGURIA
- Prezzario Regionale SICILIA
- Prezzario Regionale TOSCANA – PRATO, PISTOIA, AREZZO, FIRENZE, GROSSETO, LIVORNO, LUCCA, MASSA CARRARA, PISA, SIENA
- Prezzario Provinciale TRENTO
- Prezzario Provinciale BOLZANO
A cui occorre aggiungere l'aggiornamento semestrale dei prezzari editi dalla casa editrice privata DEI e utilizzabili solo per i bonus edilizi.
"Possiamo osservare - rileva Pelle - come i prezzari vengano già predisposti in modo diverso nella loro implementazione. Se, infatti, troviamo Prezzari Regionali univoci in alcune regioni, in altre, come la Toscana, viene distinto ed approvato per provincia (segue poi il caso delle province autonome di Trento e Bolzano). Approfondendo appare certa la difficoltà, se non la impossibilità, comparativa dei contenuti di queste liste di costo. La suddivisione, la nomenclatura delle lavorazioni, il calcolo di base del costo appaiono tutti diversi. È osservabile, nello specifico, che i capitoli e i relativi codici non sono in alcun modo comparabili, così come la maggior parte delle descrizioni specifiche per tipologia. Troviamo, ancora, differenze nella definizione dei materiali (calcestruzzi, conglomerati, cementi, serramenti, infissi, persiane etc.) e nelle specifiche di lavorazione".
"Altra diversità palese, una volta riuscita la localizzazione di alcune voci di costo approssimativamente similari - continua il segretario Pelle - è la grande oscillazione delle voci stesse da territorio a territorio. A titolo di esempio riportiamo l’analisi fatta sulle voci “Tiranti” tra la regione Lazio e le Marche: il prezzo, suddiviso per diametro medio reso, oscilla dal 10% al 20% tra le due aree".
Le problematiche dei prezzari
Il segretario generale Filca-Cisl evidenzia, quindi, due grandi problematiche:
- le regioni fanno tutte riferimento, per la stesura dei propri prezzari, a leggi con sistemi di rilevamento diversificati;
- non tutte le regioni riescono ad aggiornare annualmente, come richiesto dalla legge, i prezzari.
Criticità legate:
- all’aggiornamento costante dei prezzi e alle metodologie di analisi a monte del processo;
- all’applicazione di un prezzario diverso da quello regionale, come quello DEI di emanazione privata (difficilmente applicabile per i lavori pubblici).
La proposta
Il segretario generale Filca-Cisl Enzo Pelle non si limita, però, a dare evidenza ai problemi riscontrati e propone una possibile soluzione basata sul dialogo tra i vari soggetti per standardizzare le procedure e rendere comparabile i sistemi.
"Possiamo pensare - propone Enzo Pelle - che si possano fare in modo automatico e digitale rilevazioni periodiche attraverso la standardizzazione, la selezione di un “paniere iniziale” di beni fondamentali nel settore delle costruzioni. Tale paniere potrebbe disciplinare il prezzo per questi lavori e sarebbe di gran lunga più semplice aggiornare costantemente, anche sotto il profilo del calcolo che ne deriva. A questo punto potremmo prevedere un aggiornamento specifico semestrale che verrebbe poi integrato annualmente dalle liste. Bisogna subito pensare ad un sistema digitalizzato per avviare in tempi rapidi un processo trasparente, tracciabile e con criteri comparabili a cui tutti possano partecipare alla costruzione del reale prezzo di mercato".
"Sui prezzi - conclude - è necessario costituire un partenariato pubblico/privato che consenta di combinare, nel miglior dei modi ed al giusto prezzo, gli elementi quantitativi e qualitativi".
Proposte quanto mai utili e sensate che si spera potranno avviare un serio approfondimento istituzionale.
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