Bonus fiscali e Superbonus, per la Cassazione il caos normativo non conta
Una recente sentenza della Corte di Cassazione penale ha stabilito che l'errore del cittadino non può essere giustificato dal caos normativo, se non si è informato adeguatamente.
I primi orientamenti giurisprudenziali in materia di contenziosi tributari e penali
Anche in ambito tributario e penale i casi esaminati dai giudici stanno aumentando, in particolare a seguito di indagini fiscali condotte dalla Guardia di Finanza e dall’Agenzia delle Entrate. I contenziosi civili restano i più numerosi, ma anche gli altri casi sono in crescita.
Una sentenza significativa, in questo ambito, è la n. 8390 del 28 febbraio 2025 (Cassazione penale), che riguarda un sequestro preventivo per illegittima detrazione di somme derivanti da un appalto Superbonus relative a un Consorzio. La sentenza ha, in particolare, ribadito che i costi di gestione di un Consorzio non sono ammissibili come spese detraibili ai sensi dell'art. 119 del DL 34/2020. Il Consorzio, utilizzando lo sconto in fattura e il credito d’imposta 110%, aveva infatti indicato in fattura importi superiori ai costi effettivi delle opere realizzate. La Cassazione ha confermato il sequestro delle somme, evidenziando che questi costi, non documentati e non direttamente legati agli interventi agevolabili, non rientrano nel perimetro normativo, confermando così un principio già espresso dall'Agenzia delle Entrate nella Circolare n. 23/E/2022 e nell’interpello n. 623/2021, secondo cui le somme inerenti al “mero coordinamento” non possono beneficiare dei bonus.
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