Bonus fiscali e Superbonus, per la Cassazione il caos normativo non conta

Una recente sentenza della Corte di Cassazione penale ha stabilito che l'errore del cittadino non può essere giustificato dal caos normativo, se non si è informato adeguatamente.

di Cristian Angeli - 10/03/2025

Il caos normativo non conta

Pertanto, secondo la Cassazione, il contribuente non può giustificarsi dicendo di aver commesso un errore nell’applicazione dei bonus edilizi e del Superbonus a causa del caos normativo, a meno che possa provare di aver chiesto "alle autorità competenti i chiarimenti necessari" e di aver consultato "esperti giuridici". In altre parole, il cittadino è tenuto a informarsi, a compiere tutte le azioni necessarie per ricevere risposte ufficiali dalle autorità fiscali, adempiendo così al suo dovere di informazione. Da notare la congiunzione “e” utilizzata dai Giudici della Cassazione, a significare che bisogna sia interpellare gli organi dello Stato, sia informarsi in proprio, ad esempio ricorrendo a esperti. Le due cose non sono alternative l’una all’altra.

Il concetto di dovere di informazione era stato introdotto in modo chiaro in una sentenza precedente (Cassazione penale, Sez. III, n. 35694 del 05 aprile 2011), che aveva stabilito che non è mai tollerata l'inerzia del cittadino, il quale deve essere attivo nella ricerca delle informazioni, facendo sorgere l’obbligo per l’ente amministrativo di rispondere alle sue richieste.

Quest’ultima sentenza recita infatti: “né il carattere di frammentarietà di una disciplina normativa, né il fatto che sull'applicazione della stessa si siano formati diversi orientamenti, tanto da giustificare l'emanazione di una norma di interpretazione autentica, possono essere invocati a causa di ignoranza incolpevole della legge penale”.

A cura di Cristian Angeli
ingegnere, consulente in materia di edilizia agevolata e contenzioso
www.cristianangeli.it

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