Caro bollette e climatizzatori, le linee guida ENEA
Il dipartimento per l’efficienza energetica fornisce un utile vademecum per ridurre gli sprechi e massimizzare il risparmio energetico
Il caldo inizia a farsi sentire e tra il caro bollette e l’invito da parte del Governo a ottimizzare le risorse energetiche, attuare comportamenti virtuosi può rivelarsi una strategia vincente. Con questo proposito, ENEA ha fornito alcune indicazioni che, unite all'uso di modelli ad alta efficienza e di pannelli solari per produrre acqua calda sanitaria, consentirebbero di risparmiare a livello nazionale fino a 1,8 miliardi di metri cubi di gas metano all’anno, pari a circa il 2,5% del consumo italiano nel 2021.
Climatizzatori e risparmio, i consigli di ENEA
Ecco alcune delle possibili azioni in ambito residenziale:
- Scelta del climatizzatore sulla base della classe energetica
Come spiega ENEA, indipendentemente dalla tecnologia, sono sempre da preferire i condizionatori in classe energetica superiore alla A in quanto, oltre a una riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera, consumano molto meno. Il consumo energetico annuo indicato sull’etichetta di un climatizzatore da 2,5 kW è relativo a 350 ore in modalità raffreddamento a cui è sommato il consumo di energia in altre modalità quali lo standby.
- Temperatura adeguata e senza umidità
Anche se la normativa prevede che durante la stagione estiva la temperatura interna non debba scendere sotto i 24-26°C, già due o tre gradi in meno rispetto alla temperatura esterna sono sufficienti. Non solo: la funzione deumidificatore può bastare per raggiungere una temperatura ottimale, in quanto l’umidità presente nell’aria fa percepire una temperatura ben più elevata di quella reale. Sul punto, ENEA ha ribadito che portare il termostato da 26 a 28°C può far risparmiare circa il 25% di energia, considerando le diverse zone climatiche, le diverse caratteristiche delle abitazioni e 350 ore di funzionamento medio dell’impianto.
Ipotizzando che una famiglia possieda due condizionatori in classe energetica intermedia per un consumo complessivo da etichetta di 346 kWh all’anno, si potrebbe ottenere un risparmio di circa 87 kWh elettrici. Se si assume inoltre che il 30% delle famiglie italiane possieda un impianto di raffrescamento (7.714.800 su un totale di 25.716.000), si potrebbero risparmiare, a livello nazionale, circa 669 milioni di kWh elettrici, corrispondenti a 52 milioni di metri cubi di metano.
- Chiudere le persiane durante le ore più calde
Lasciando le persiane aperte, al rientro il climatizzatore dovrà soddisfare un elevato fabbisogno di energia per raffrescare gli ambienti. Chiudendo le persiane, abbassando le tapparelle o comunque schermando i serramenti nelle ore centrali delle giornate estive, si ridurrà la radiazione solare sugli ambienti e quindi la quantità di energia neceesaria al raffrescamento. ENEA calcola che il risparmio dovuto a questo semplice accorgimento varia considerevolmente in base all’esposizione dell’abitazione e alla quantità di superfici vetrate, ma stima un valore medio del 25% rispetto al consumo di partenza, con un risparmio globale di 658 milioni di kWh elettrici, corrispondenti a 51 milioni di m3 di metano.
- Uso della tecnologia inverter
Sebbene questi modelli costino di più rispetto a quelli con tecnologia on-off, i condizionatori inverter garantiscono prestazioni ottimali in qualsiasi condizioni di impiego, adeguando la potenza frigorifera e termica erogata all’effettiva necessità. Questi modelli sono particolarmente funzionali quando si prevede di tenere accesa l’aria condizionata per molte ore di seguito.
- Attenzione alla posizione del climatizzatore
ENEA ricorda che in fase di installazione, è importante collocare il climatizzatore nella parte alta della parete: l’aria fredda tende infatti a scendere e si mescolerà più facilmente con quella calda che invece tende a salire. Non bisogna posizionare il climatizzatore dietro divani o tende: l’effetto-barriera blocca la diffusione dell’aria fresca.
- Installare un climatizzatore per stanza
Anche se può sembrare più dispendioso, avere un condizionatore per stanza garantisce maggiore efficienza termica negli ambienti di casa.
- Chiudere porte e finestre
Dato che il climatizzatore raffresca e deumidifica l’ambiente in cui è installato, fare entrare aria calda da altri ambienti obbliga l’apparecchiatura a compiere un lavoro supplementare per riportare la temperatura e l’umidità ai livelli richiesti, con un conseguente dispendio di energia.
- Coibentare i tubi del circuito refrigerante all’esterno dell’abitazione
Isolare termicamente i tubi del circuito refrigerante presenti all’esterno dell’abitazione significa evitare inutili dispersioni. Inoltre è importante assicurarsi che la parte esterna del climatizzatore non sia esposta al sole e alle intemperie.
- Usare il timer e la funzione ‘notte’
L’impostazione di timer e funzioni orari aiuta a ridurre i tempi di accensione e ad ottimizzare la climatizzazione, utilizzandola solo nei momenti in cui è necessario.
- Pulizia e manutenzione impianto
ENEA ricorda che i filtri dell’aria e le ventole vanno ripuliti alla prima accensione stagionale e almeno ogni due settimane, essendo il luogo dove più di frequente si annidano muffe e batteri dannosi per la salute, tra i quali il batterio della legionella. Bisogna monitorare anche il circuito del gas, oltre a effettuare controlli periodici, obbligatori per impianti con una potenza superiore a 10 kW per quelli invernali e a 12 kW per quelli estivi.
- Sostituire le lampadine incandescenti
Anche il calore apportato dall’illuminazione contribuisce al carico termico. ENEA consiglia la sostiotuzione delle lampade a incandescenza con altre a tipologia a LED. Le luci a LED consumano infatti molta meno energia rispetto all'illuminazione a incandescenza e producono un calore minimo, riducendo il fabbisogno per raffrescamento.
- Uso di pannelli solari
ll ricorso a pannelli solari termici può coprire interamente il fabbisogno di una famiglia per la produzione di acqua calda sanitaria da aprile fino ad ottobre, consentendo di risparmiare circa 175 metri cubi di gas, permettendo di raggiungere la completa indipendenza energetica dalle forniture esterne di corrente elettrica e/o altri combustibili.
- Check-up degli ambienti
La diagnosi energetica è funzionale alla valutazione dello stato di isolamento termico di pareti e finestre e dell’efficienza degli impianti di climatizzazione. In base ai risultati, si potranno valutare interventi di sostituzione.
- Sfruttare gli incentivi
La sostituzione degli impianti esistenti è promossa attraverso diversi incentivi: con l’installazione di impianti solari termici è possibile accedere al Conto Termico 2.0, alle detrazioni fiscali del 50% (bonus casa) e del 65% (ecobonus). I bonus sono anche previsti per l’installazione di pompe di calore, se destinate a sostituire il vecchio impianto termico, tra questi anche il Superbonus 110%.
Linee guida per gli uffici
Infine, alcune indicazioni anche per gli uffici. Come ha sottolineato Enea in uno studio condotto con Assoimmobiliare, la climatizzazione estiva costituisce il 57% dei consumi elettrici totali e le misure adottate per il settore residenziale possono ritenersi valide anche per gli uffici, tra cui:
- scelta di climatizzatori ad alta efficienza;
- aumento del settaggio della temperatura di raffrescamento interno;
- installazione di illuminazione a LED;
- installazione di impianti fotovoltaici;
- introduzione di sistemi di controllo intelligenti.
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