Case green: quanto costa la riqualificazione energetica?
La Direttiva EPBD pone obiettivi stringenti sulla riduzione dei consumi energetici degli immobili. Vediamo in Italia quanti edifici potrebbero essere coinvolti
Dopo la votazione favorevole della Plenaria del Parlamento Europeo, la Direttiva Green completerà il suo lungo iter con un passaggio al Consiglio Europeo il prossimo 12 aprile, per poi essere pubblicata nella GUUE, entrando in vigore dopo 20 giorni. A quel punto gli Stati avranno due anni di tempo per recepirla, presentando un piano di riduzione dei consumi, contenente le azioni che si intendono portare avanti per raggiungere gli obiettivi prefissati dalla EPBD. Quanti edifici saranno coinvolti? Quali interventi saranno necessari? Proviamo a capire quanto costerà la riqualificazione energetica degli edifici.
Direttiva Green: quanto costa la riqualificazione energetica?
Secondo la direttiva il 55% della riduzione si otterrà tramite la ristrutturazione di circa il 43% degli immobili con le prestazioni peggiori. Da questo punto di vista la EPBD ha cambiato i parametri per il raggiungimento dei target: mentre la versione iniziale prevedeva il “salto” in classe energetica E entro il 2030 e in classe D entro il 2033, adesso si chiede agli Stati di ristrutturare il 15% degli immobili in classe F e G entro il 2030 e il 26% entro il 2033.
Applicando queste percentuali al parco immobiliare italiano, si ipotizza che sarà necessario riqualificare più di mezzo milione di edifici pubblici e ben 5 milioni di edifici privati. Ricorda Unimpresa che su 12,5 milioni di unità totali, sono oltre 7,6 milioni (61% ) gli immobili italiani classificati nelle classi energetiche F e G, quindi rientranti fra quelli che, sulla base delle nuove regole europee, dovranno essere riqualificati, con importanti investimenti a carico di famiglie e imprese. Nei prossimi 20 anni, si stima quindi in via prudenziale, una spesa complessiva a carico dei privati pari a 266,7 miliardi di euro, con una spesa media per immobile di circa 35mila euro.
Si tratta di numeri molto elevati e sui quali il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto, invita alla cautela, precisando che gli interventi dovranno essere valutati anche nell’ottica della riforma fiscale e che è necessaria gradualità, anche alla luce delle caratteristiche immobiliari del nostro Paese: sebbene l’obiettivo finale non vada messo in discussione, sarà elaborata una scala di priorità degli interventi.
Gli interventi previsti
Scendendo nel dettaglio delle abitazioni private, sulle quali gli obiettivi indicano una riduzione media dei consumi di energia del 16% dal 2030 e del 20-22% entro il 2035, gli interventi più efficaci rimangono quelli di riqualificazione energetica finora utilizzati che includono:
- Installazione del cappotto termico, con un costo stimato compreso fra i 180e i 400 euro;
- sostituzione degli infissi, cona spesa compresa tra i 10 e i 15mila euro;
- sostituzione della caldaia a condensazione
- Installazione di impianto fotovoltaico.
Oltre alle agevolazioni fiscali, una soluzione per sostenere i costi potrebbe essere anche la formulazione di agevolazioni come i c.d. “mutui verdi” per l'acquisto di abitazioni con elevate prestazioni energetiche o destinati alla riqualificazione degli immobili di proprietà, come ha specificato Giovanni Sabatini, direttore generale di ABI.
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