CCNL Edilizia: rinnovato il contratto collettivo nazionale

Sottoscritto il rinnovo del CCNL per i dipendenti delle imprese e cooperative edili. Ecco tutti i dettagli sull'accordo tra le parti

di Redazione tecnica - 26/02/2025

È stato ufficialmente sottoscritto il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) per i dipendenti delle imprese e cooperative edili, che introduce importanti novità in materia economica e normativa.

L’intesa, siglata tra Ance, le Associazioni nazionali delle Cooperative (AGCI Produzione e Lavoro, Confcooperative Lavoro e Servizi, Legacoop Produzione e Servizi) e i Sindacati nazionali edili (Fillea, Filca e Feneal), ha l’obiettivo di rafforzare il settore attraverso misure che semplificano gli adempimenti, promuovono la formazione e potenziano il contrasto al lavoro irregolare.

Il nuovo CCNL avrà validità fino al 30 giugno 2028.

CCNL Edilizia 2025: tutte le novità

La parte economica del rinnovo, già sottoscritta lo scorso 28 gennaio, prevede un incremento del minimo di paga base e di stipendio pari a 180 euro per i lavoratori inquadrati al 1° livello (parametro 100). Gli aumenti saranno scaglionati nel tempo:

  • 80 euro dal 1° febbraio 2025,
  • 50 euro dal 1° marzo 2026,
  • 50 euro dal 1° marzo 2027.

Come ha segnalato ANCE, l’accordo punta alla realizzazione di iniziative e interventi mirati a migliorare la sicurezza nei cantieri, valorizzare le imprese virtuose e promuovere il lavoro regolare.

Questi, in sintesi, i punti più significativi:

  • formazione professionale e sicurezza, con il miglioramento dei percorsi di formazione e introduzione di nuovi strumenti per la prevenzione degli infortuni nei cantieri;
  • premialità per le imprese virtuose, mantenendo o incentivando meccanismiper le aziende che investono in qualificazione e sicurezza;
  • attrattività del settore, con azioni congiunte per incentivare l’ingresso di giovani lavoratori e di lavoratori stranieri rispondere alla crescente richiesta di nuove competenze tecniche;
  • adeguamento normativo, attraverso interventi legislativi per sostenere le misure del rinnovo contrattuale, con particolare attenzione alla revisione prezzi e al rispetto degli standard di qualità.

Adeguamento prezzi e sostenibilità economica degli appalti

In un contesto caratterizzato dall’aumento dei costi delle materie prime e dalla difficoltà di reperimento delle attrezzature, il nuovo CCNL stabilisce misure concrete per garantire la sostenibilità economica degli appalti:

  • per i contratti in corso (derivanti da offerte antecedenti al 2021 o comprese tra 1° gennaio 2022 e 30 giugno 2023), è previsto un finanziamento aggiuntivo per il 2025, in linea con l’art. 26 del DL 50/2022, per adeguare i costi alla realtà di mercato;
  • per i nuovi contratti, regolati dal Codice Appalti (D.lgs. 36/2023), si garantisce l’effettiva applicazione della revisione prezzi (art. 60), per preservare l’equilibrio economico contrattuale per tutta la durata dei lavori.

Inoltre, viene ribadita l’impossibilità di ribassare i costi della manodopera negli appalti pubblici, allineandoli a quelli della sicurezza, come già previsto dalla normativa vigente.

Maggiori garanzie per i lavoratori e nuove misure fiscali

A tutela della categoria, le parti hanno concorsato di intervenrire urgentemente anche in questi ambiti:

  • obbligo di iscrizione alla Cassa Edile per una percentuale di lavoratori impiegati nei lavori pubblici soggetti a SOA;
  • riconoscimento anche per altre tipologie di contratti, delle tutele offerte dai CCNL più rappresentativi, comprese le misure su legalità, regolarità d’impresa e welfare contrattuale;
  • adeguamento dei prezzari regionali e delle tabelle ministeriali sulla manodopera, tenendo conto degli aumenti salariali previsti dal contratto;
  • rivalutazione delle soglie di esenzione fiscale e contributiva per indennità di mensa e trasferta, sulla base della variazione dell’indice dei prezzi al consumo dal 1998 al 2024;
  • definizione di un regime strutturale di detassazione e decontribuzione per le ore di straordinario e di formazione professionale, con contribuzione figurativa per i lavoratori;
  • considerata la crescente difficoltà di reperire manodopera qualificata, l’impegno a trovare accordi con Ministeri competenti, Prefetture ed enti local, per snellire le procedure di ingresso per lavoratori stranieri con profili tecnici specializzati, riducendo gli ostacoli burocratici.

Infine, tra le misure a sostegno dei lavoratori edili in caso di crisi aziendale si prevedono interventi specifici in materia di Cassa Integrazione Ordinaria (CIGO), equiparando l’aliquota di finanziamento del settore con quella utilizzata in ambito industriale e per garantire tutele adeguate nei periodi di inattività delle aziende, ad esempio per fattori stagionali e metereologici.

Salute e sicurezza nei cantieri

Sul fronte della sicurezza nei cantieri, l’accordo impegna le parti sui seguenti obiettivi:

  • sottoscrizione di protocolli con il Ministero del Lavoro e l’INL per valorizzare il ruolo degli Enti territoriali in materia di salute e sicurezza sul lavoro;
  • destinazione di risorse INAIL per ridurre i costi delle imprese che si distinguono per l’impegno nella sicurezza, promuovendo investimenti in prevenzione;
  • ripristino dell’agevolazione contributiva premiale per il settore edile prevista dall’art. 29 del DL 244/1995 per le aziende virtuose;
  • proroga di norme in scadenza per evitare una riduzione dei tempi di lavorazione a discapito della sicurezza, assicurando maggiore stabilità nei cantieri.
© Riproduzione riservata