Cedolare secca e locazione al condominio: la risposta del Fisco
Il regime fiscale è applicabile nel caso in cui l’immobile sia locato al condominio, ma soltanto ad alcune condizioni
Il regime di cedolare secca si può applicare anche in caso di locazione immobiliare ad un condominio, purché si rispettino alcune condizioni. Lo spiega Fisco Oggi, rispondendo a un contribuente, proprietario di un immobile locato al custode dell’edificio.
Affitto al condominio con cedolare secca: come applicare il regime fiscale
Nell’affrontare la questione, l'Agenzia ha ricordato i riferimenti normativi che regolano del regime fiscale della cedolare secca sugli affitti, disciplinato in particolare dall’art. 3 del decreto legislativo n. 23/2011. Inoltre, come specificato nella circolare n. 26/E dell'1 giugno 2011 dell’Agenzia delle Entrate:
- esso è riservato alle persone fisiche titolari del diritto di proprietà o di altro diritto reale di godimento di unità immobiliari abitative locate,
- è necessario che il locatore sia una persona fisica che non agisce nell’esercizio di un’attività di impresa, o di arti e professioni;
- è necessario considerare anche l’attività del conduttore, proprio perché restano esclusi dal regime i contratti conclusi con conduttori che agiscono nell’esercizio di attività d’impresa o di lavoro autonomo.
Possono applicare la cedolare secca, invece, i contratti conclusi con enti pubblici o privati non commerciali, purché dal contratto risulti la destinazione degli immobili a finalità abitative.
Nella situazione in esame, dato che la parte conduttrice è un condominio che non esercita attività di impresa, o di arti e professioni e l’immobile oggetto della locazione è destinato ad abitazione principale del custode dello stesso condominio, il locatore potrà usufruire del regime facoltativo della cedolare secca.
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