Certificazione energetica: da Enea il Vademecum per la redazione dell'APE convenzionale
La Guida Enea illustra le principali differenze tra APE Convenzionale e APE Tradizionale, e fornisce le indicazioni per la redazione dell'APE convenzionale
Quali sono le principali differenze tra l'Attestato di Prestazione Energetica (APE) tradizionale e quello convenzionale per accedere al superbonus 110%?
APE tradizionale e APE convenzionale: il vademecum Enea
Ha risposto a questa domanda l'Enea con la pubblicazione del Vademecum APE Convenzionale che fornisce alcuni concetti necessari per la redazione degli APE convenzionali. Il vademecum, realizzato da Enea con il supporto del CTI, fornisce chiarimenti in merito alla compilazione degli APE cosiddetti “convenzionali”, ante e post interventi, redatti per le finalità di accesso alle detrazioni fiscali del “Superbonus” 110%.
Il documento è diviso in tre parti:
- nella prima sono riportate le principali differenze tra APE convenzionale e APE redatto per compravendite e locazioni;
- nella seconda parte sono fornite alcune indicazioni, utili a professionisti e software-house, in merito alla compilazione dell’APE convenzionale partendo dal format del DM 26 giugno 2015;
- nella terza e ultima parte sono fornite alcune indicazioni di calcolo, nei casi di differenza di servizi energetici presenti ante e post interventi.
La struttura del vademecum APE convenzionale
Nel dettaglio, il Vademecum APE convenzionale è strutturato nei seguenti capitoli:
- Principali differenze tra APE Convenzionale e APE Tradizionale
- Indicazioni per la redazione e la compilazione degli APE
convenzionali
- Unità immobiliari oggetto di APE convenzionale nel caso di edifici composti da più unità immobiliari
- Compilazione degli APE convenzionali
- Indicazioni di calcolo e di modellazione dell’edificio per gli
APE convenzionali
- Servizi energetici dell’edificio ante e post interventi
- Presenza di impianti comuni a più unità immobiliari
La differenza tra APE Convenzionale e APE tradizionale
Il vademecum Enea chiarisce una volta e per tutte le differenze tra APE convenzionale e APE tradizionale:
APE convenzionale |
APE tradizionale |
Ha la finalità di dimostrare il miglioramento di due classi energetiche ai fini della richiesta di incentivi Superbonus (c.d. doppio salto di classe). |
Ha la finalità di informare i proprietari e/o utilizzatori delle unità immobiliari nel caso di compravendita, locazione ecc. (finalità di cui al D.Lgs 192/05 e s.m.i.). |
Nel caso di edifici pluri-unità, è redatto per l’intero edificio (unione di più unità immobiliari nel caso di edifici pluri-unità) secondo le indicazioni contenute nel punto 12 dell’allegato A del Decreto 06 agosto 2020 “requisiti Ecobonus”. |
Ai sensi del D.Lgs 192 e s.m.i. è sempre redatto per singola unità immobiliare. |
Il valore dell’EPgl,nren, nell’APE convenzionale post- intervento, si ottiene dalla somma degli EPnren relativi ai soli servizi già presenti nella situazione “ante”. |
Per la determinazione dell’EPgl,nren nell’APE tradizionale sono sempre considerati tutti i servizi eventualmente presenti al momento della redazione dell’attestato |
Si noti quindi che, anche nel caso di edificio unifamiliare, APE convenzionale post intervento e APE tradizionale (eventualmente redatto dopo gli interventi per finalità diverse dalla richiesta degli incentivi) potrebbero avere un EPgl differente |
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Per la redazione degli APE convenzionali per il Superbonus non è necessaria “l’indipendenza” da parte del professionista (l’APE convenzionale può essere redatto, ad esempio, anche dallo stesso progetti a o direttore lavori, purché sia un tecnico abilitato). |
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Non è necessario depositare gli APE convenzionali nei catasti regionali. Gli APE convenzionali sono infatti da intendersi come allegati all’asseverazione che il professionista deve inviare all’Enea per la richiesta del Superbonus. |
Indicazioni per la compilazione dell'APE convenzionale
Nel caso di edifici composti da più unità immobiliari, l’APE convenzionale si riferisce solitamente all’intero edificio. Bisogna distinguere però i seguenti casi:
- incidenza del residenziale > 50% riferita alla superficie catastale: si considerano nell’APE convenzionale tutte le unità immobiliari, di qualsiasi destinazione d’uso, dotate di impianto di climatizzazione invernale e le unità immobiliari sprovviste di impianto di climatizzazione invernale nelle quali è legittimo installarlo. Nell’APE convenzionale si mette, quindi, la spunta su “Residenziale” e se ci sono unità immobiliari non residenziali dotate di impianto di climatizzazione invernale o sulle quali è legittimo installarlo, si mette la spunta anche su “Non residenziale”;
- incidenza del residenziale ≤ 50% riferita alla superficie catastale: la spunta va messa solo su “Residenziale”. Le unità immobiliari da considerare nell’APE convenzionale sono solo quelle residenziali comprendenti anche le unità immobiliari sprovviste di impianto di climatizzazione invernale.
In entrambi i casi sopra riportati, le unità immobiliari sprovviste di impianti si prendono in considerazione secondo quanto previsto nel punto 2.1 dell’allegato 1 del decreto 26 giugno 2015 “Linee guida per la certificazione energetica”.
Nell’Ape convenzionale possono essere scorporate le unità immobiliari funzionalmente indipendenti e/o adibite ad attività commerciali non direttamente interessate dagli interventi di efficienza energetica.
Il format di APE da utilizzare
Per gli APE Convenzionali, come format di partenza si adotta quello del DM 26 giugno 2015, apportando le seguenti modifiche:
- Logo in alto a sinistra: al posto del logo regionale si adotta un logo che identifichi chiaramente la finalità del documento di modo da distinguerlo dall’APE tradizionale redatto per le finalità del D.Lgs 192/05 e s.m.i. Si utilizzi il seguente logo:
- Codice identificativo: lasciare il campo libero. Il codice identificativo lo assegnerà Enea;
- Valido fino al (data di scadenza): togliere il
campo in quanto non pertinente con l’APE Superbonus.
Inserire la dicitura: “APE CONVENZIONALE - Utilizzabile solo ai fini delle detrazioni fiscali del 110%”; - Logo in alto a destra: togliere “2015” per non generare confusione e lasciare semplicemente “APE”.
- Nello spazio bianco accanto a Dati generali si pone la dicitura: “Utilizzabile solo ai fini delle detrazioni fiscali del 110%”;
- Destinazione d’uso: è possibile la doppia spunta nel caso il Superbonus sia richiesto per un edificio comprendente unità immobiliari residenziali e non residenziali. Nel caso di edifici composti da più unità immobiliari, nell’indicazione delle spunte si seguano le indicazioni di cui al punto 2.1.;
- Classificazione D.P.R. 412/93: indicare tutte le destinazioni delle unità immobiliari oggetto di APE convenzionale. Per brevità, utilizzare solo le sigle (ad es. E.1 (1));
- Oggetto dell’attestato: qualora si tratti di APE convenzionale riferito a più unità immobiliari, si indichi “intero edificio”;
- Motivazione: indicare sempre “altro” e completare con le indicazioni “Superbonus anteintervento” oppure “Superbonus post-intervento”;
- Dati identificativi – volumi e superfici riscaldate e raffrescate: il volume e le superfici da indicare negli APE convenzionali sono quelli delle unità immobiliari oggetto degli APE convenzionali secondo le indicazioni di cui al punto 2.1.;
- Servizi energetici presenti: sono da indicare i servizi presenti prima dell’intervento considerando tutte le unità immobiliari oggetto degli APE convenzionali secondo le indicazioni di cui al punto 2.1.;
- Prestazione energetica del fabbricato: compilazione come APE tradizionale (solo per unità oggetto di APE convenzionale);
- Prestazione energetica globale: compilazione come APE tradizionale;
- Riferimenti immobili simili: non indicare nulla (ingrigire/mettere in secondo piano il riquadro);
- Prestazioni energetiche degli impianti e stima dei consumi di energia: compilazione come APE tradizionale (solo per unità oggetto di APE convenzionale);
- Raccomandazioni: non indicare nulla (ingrigire/mettere in secondo piano il riquadro);
- Energia esportata: compilazione come APE tradizionale;
- Altri dati di dettaglio del fabbricato - volume riscaldato, superficie disperdente, rapporto di forma S/V: i dati sono quelli relativi all’unione delle unità immobiliari oggetto degli APE convenzionali secondo le indicazioni di cui al punto 2.1.;
- Dati di dettaglio impianti (righe): indicare tutti gli impianti presenti nelle unità immobiliari oggetto degli APE convenzionali (una riga per ogni impianto). Qualora vi fossero molti impianti, è possibile proseguire la tabella alla pagina successiva;
- Dati di dettaglio impianti (colonne):
compilare tutte le colonne tranne le efficienze (ingrigire).
Nota: indicare EPren e EPnren per servizio e per intero edificio (sommatoria degli EP delle unità immobiliari oggetto di APE convenzionale); - Informazioni di miglioramento: non indicare nulla (ingrigire/mettere in secondo piano il riquadro);
- Soggetto certificatore: compilazione come APE tradizionale tranne la dichiarazione di indipendenza (che non è richiesta);
- Sopralluoghi: compilazione come APE tradizionale;
- Software utilizzato: compilazione come APE
tradizionale.
Nota: per il Superbonus non è ammesso l’utilizzo di metodi semplificati.
A cura di Redazione LavoriPubblici.it
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