Chiarimenti sull'offerta tecnica: il Consiglio di Stato sul soccorso procedimentale
Entro quali limiti è possibile chiedere delucidazioni sull'offerta, senza che si sconfini in un'integrazione inammissibile? Ecco la risposta di Palazzo Spada
Cosa succede se l’offerta tecnica presentata da un operatore sembra incompleta? Quando è legittimo attivare il soccorso istruttorio senza violare il principio di parità di trattamento? E come devono comportarsi le commissioni di gara rispetto ai documenti carenti?
Domande che mettono al centro il c.d. “soccorso procedimentale”, sempre più utilizzato negli appalti pubblici, messo nero su bianco all'art. 101, comma 3 del nuovo Codice dei Contratti Pubblici e che richiama i principi del risultato (art. 1) e della fiducia (art. 2) dello stesso d.Lgs. n. 36/2023.
Soccorso istruttorio: l'offerta tecnica è sanabile?
A parlarne è la recente sentenza del Consiglio di Stato del 3 aprile 2025, n. 2890, con la quale si è evidenziato come nelle gare pubbliche l’incompletezza della documentazione tecnica non comporta l’esclusione del concorrente qualora, attraverso il soccorso istruttorio, si possa chiarire un elemento già presente nell’offerta, senza alterarne il contenuto sostanziale né violare il principio di parità di trattamento.
Il caso affrontato da Palazzo Spada riguarda una procedura per l’affidamento di un servizio di fornitura di materiali sanitari, la cui aggiudicazione era stata impugnata dal secondo classificato, lamentando che l’offerta tecnica della controinteressata fosse incompleta, poiché priva di alcune schede richieste dalla lex specialis. Inoltre, erano stati sollevati ulteriori vizi relativi alla composizione della commissione giudicatrice, alle modalità di apertura delle buste e allo svolgimento della prova pratica.
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