Codice dei contratti: il caotico disastro degli appalti semplificati
Gli effetti del Decreto Semplificazioni alle procedure previste dal Codice dei contratti: doppia strada procedure ordinarie-deroga?
L'articolo di Roberto Donati "L’esclusione automatica trova applicazione anche se la legge di gara non lo prevede espressamente" dà conto della rilevante sentenza del Tar Sicilia, Palermo, Sez. III, 11/ 06/ 2021, n. 1892, che annulla una gara caratterizzata da atecnicità, confusione, commistione di regole e causa di un contenzioso che si sarebbe dovuto e potuto evitare, ma che la legislazione emergenziale invece non fa che favorire.
Il Codice dei contratti dopo il Decreto Semplificazioni
Com’era facile prevedere, le norme di questi ultimi mesi e in particolare il D.L. n. 76/2020 (Decreto Semplificazioni), convertito in legge n. 120/2020, stanno contribuendo a creare confusione estrema. Anche perché si è sempre più espansa l’idea che le procedure debbano essere gestite managerialmente e non da legulei, per non renderle troppo burocratizzate: e così, complicatissime regole che si richiamano, derogano, applicano a scacchiera secondo modalità interpretative complicatissime sul piano giuridico, sono lasciate alla cura di Rup, che sono tecnici e non giuristi.
L'intervento del TAR Sicilia
Il combinato disposto tra norme confusionarie e confuse e la loro applicazione da parte di professionalità non in grado di governare appieno tali regole, produce esiti semplicemente paradossali come quello di cui si interessa la sentenza del Tar Sicilia: un avviso di gara che parla di affidamento diretto, ma regola la procedura come una procedura negoziata, alla quale applica sia le regole dell’articolo 36 del D.Lgs n. 50/2016 (Codice dei contratti), sia quelle in deroga del D.L. n. 76/2020, però non attivando l’esclusione automatica delle offerte anomale, da questo imposte dall’articolo 1, comma 3.
Un guazzabuglio, un vero e proprio disastro caotico, attivato nel nome della “semplificazione”, della gestione per obiettivi senza l’apporto burocratico dei reprobi “giuristi”, del “fare presto”.
Risultato? Una procedura sconclusionata, inevitabilmente annullata dal Tar: altro che semplificazione, altro che fare presto.
Il Decreto Semplificaziono NON abroga il Codice dei contratti
E ancora nessuno che dia la lettura più semplice: il D.L. n. 76/2020 è una norma che deroga ma non abroga il codice degli appalti. Il quale può continuare ad essere applicato. Il D.L. n. 76/2020 semplicemente consente di adottare modalità operative presuntivamente (ma, nei fatti non è per nulla così) semplificate rispetto a quelle codicistiche. Però, scelta una delle due strade, cioè continuare ad applicare il codice oppure la deroga, si possono e devono seguire solo ed esclusivamente le norme di ciascuna di esse, senza commistioni.
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