Condono edilizio e modifiche postume: la Cassazione ribadisce i limiti della sanatoria
La Corte di Cassazione chiarisce i limiti del condono edilizio in presenza di un parere della Soprindentenza favorevole ma condizionato ad aspetti “estetici”
Conclusioni
La sentenza si inserisce in un consolidato orientamento giurisprudenziale che mira a impedire un uso strumentale del condono edilizio. L’abuso può essere sanato solo se, entro il termine stabilito dalla legge, l’opera possedeva già tutte le caratteristiche necessarie per il rilascio della sanatoria. L’autorità paesaggistica non può subordinare il proprio nulla osta a prescrizioni eseguibili successivamente a tale termine, in quanto ciò equivarrebbe a spostare arbitrariamente in avanti il limite temporale fissato dal legislatore.
Ancora una volta, la Cassazione ribadisce che il condono edilizio non è un percorso di regolarizzazione aperto a successive modifiche, ma un istituto eccezionale con limiti ben precisi, che non possono essere elusi attraverso interventi postumi, nemmeno se finalizzati alla tutela del paesaggio.
Documenti Allegati
Sentenza Corte di Cassazione 17 febbraio 2025, n. 6285IL NOTIZIOMETRO