Consolidamento di fondazioni al Museo Egizio di Torino
L'intervento di GEOSEC su volumi interrati e loro fondazioni portanti nell’ambito della Quarta fase 2020-2022 dei lavori di restauro e ristrutturazione del Museo Egizio di Torino
GEOSEC ha avuto l’onore di intervenire presso la sede dell’Accademia delle Scienze e il Museo Egizio di Torino nell’ambito della Quarta fase 2020-2022 dei lavori di restauro e ristrutturazione, con particolare riguardo ai volumi interrati e alle loro fondazioni portanti.
Questa ultima fase dei lavori rappresenta il coronamento degli importanti investimenti messi in campo negli ultimi 13 anni grazie all’impegno della Fondazione Compagnia di San Paolo.
Il recupero degli spazi è stato affidato alla Direzione Lavori dell’Ing. Fabio Maglione dello Studio ICIS. Responsabile dell’intervento complessivo sull’immobile è la Dott.ssa Chiara Mancinelli.
Note geologiche di sintesi
L’area su cui insiste il complesso edificato si sviluppa nella porzione pianeggiante della città di Torino in un settore di affioramento dei “depositi fluvioglaciali rissiani” terrazzati geneticamente correlabili a successivi episodi deposizionali ed erosivi del Po, della Stura di Lanzo e Dora Riparia.
Il quadro geologico-geomorfologico della zona è ormai conosciuto e comune a tutta l’alta Pianura Padana inserita tra i rilievi montuosi dell’Arco Alpino ad occidente e le più dolci colline del Monferrato ad oriente.
La sezione stratigrafica di questi settori di pianura è caratterizzata, nei livelli superiori, dalla presenza di depositi alluvionali antichi e recenti, di depositi fluvioglaciali di diversa età e da depositi lacustri di ambiente continentale;
L’immobile interessato dal nostro intervento non ricade nella fascia di competenza della dinamica fluviale della Dora Riparia e pertanto può ritenersi generalmente sicuro da fenomeni di inondazione per portate dei corsi d’acqua con tempi di ritorno secolari.
Grazie ai sondaggi eseguiti in tutta l’area è stata confermata la presenza di un primo orizzonte superficiale, di spessore compreso tra 2,5 e 4 metri, costituito in prevalenza da sabbia limosa e ghiaia, con ciottoli sparsi ed elementi lateritici, di consistenza media ma di caratteristiche fisico-geotecniche che possono variare sensibilmente a seconda del punto considerato, in relazione alla sua natura di materiale di riporto.
Al di sotto si ritrovano le ghiaie sabbiose con ciottoli, molto addensate, di colore grigio, appartenenti alla formazione fluvio-glaciale dell’area torinese. Si tratta in effetti di un terreno di ottime caratteristiche geotecniche, a tratti leggermente cementato, di elevata resistenza al taglio e relativamente bassa compressibilità.
strato l (riporto)
– coesione c’ = 2 kPa
– angolo di resistenza al taglio cj:>’ = 30°
– peso di volume totale y = 19 kN/m3
strato 2 (ghiaia sabbiosa addensata)
– coesione c’ = O kPa
– angolo di resistenza al taglio cj:>’ = 40°
– peso di volume totale y = 18 kN/m3
– falda: assente
L’intervento GEOSEC di consolidamento fondazioni
Riferimenti generali
Ubicazione dell’intervento |
Via Accademia delle Scienze 6 – 10123 Torino (TO) |
Periodo dell’intervento |
Data Inizio Lavori 22/03/2021 Data Fine Lavori 31/03/2021 |
Responsabile dell’intervento |
Dott.ssa Chiara Mancinelli |
Tipologia costruttiva |
Edificio storico/monumentale |
Altezza del costruito (fuori terra) |
7 Piano/i |
Sismica |
Zona sismica 3 |
Intervento |
SEE&SHOOT® Fondazione: Continua – Ordinaria in muratura portante di mattoni pieni e Isolata – Plinti Estensione della Fondazione trattata = 41.60 m + n. 11 Plinti |
Le operazioni di consolidamento del terreno sono state eseguite con tecnologia esclusiva e brevettata SEE&SHOOT® (brevetto Europeo EP1914350).
In particolare è stato eseguito il trattamento di 41.60 m di fondazione continua e circa 20 ml su plinti isolati mediante l’iniezione di speciali resine polimeriche a rapida espansione, per un totale di circa 4160 kg di polimero iniettato tramite 366 piccoli tubi metallici di iniezione predisposti a perdere nel terreno.
Durante i lavori sono state installate due stazioni E.R.T. di tomografia della Resistività elettrica, denominate rispettivamente E.R.T. A ed E.R.T. B, composte ciascuno da 2 cavi multipolari per complessivi 96 elettrodi ricevitori / trasmettitori con passo variabile compreso tra 1.00 e 2.00 m.
Grazie ad opportune sequenze di acquisizione dati, progettate con quadripolo di tipo Polo-Dipolo che ha permesso di massimizzare la risoluzione spaziale e la penetrazione del segnale nel sottosuolo, è stato possibile eseguire misure fino al raggiungimento della profondità di investigazione massima di -4.00 m dal piano di lavoro.
Il modello geofisico ERT 4D è stato poi integrato con 14 prove penetrometriche (n.5 di pre intervento, n.4 intermedie e n.5 di post intervento).
Il modello dello stato di fatto pre intervento ha quindi permesso di progettare iniezioni mirate giusto nei volumi di terreno ritenuti anomali, disomogenei e ovviamente interessati dal cedimento.
Grazie alla tomografia di resistività elettrica eseguita in time lapse è stato possibile confrontare la variazione dei valori di resistività rispetto a quelli misurati prima delle iniezioni, ed in particolare si è potuto verificare in corso d’opera:
a) l’effettivo volume di terreno interessato dall’azione filtrante ed espandente della resina iniettata;
b) il corretto riempimento di vuoti e delle cavità presenti;
c) l’allontanamento e la riduzione dell’acqua interstiziale dal volume significativo.
Inoltre l’incremento dei valori di pressione ammissibile post consolidamento del terreno –rilevato dalle prove penetrometriche dedicate è stato stimato mediamente in un range variabile tra il 40% e il 250%.
Guarda il video dell’intervento:
https://www.youtube.com/watch?v=U3bAVWOLi6U&t=2s
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