Correttivo Codice Appalti, l’audizione OICE alla Camera
Equo compenso, anticipazione del prezzo, regole specifiche per gli affidamenti di servizi di ingegneria, validazione progetti e revisione prezzi. Le richieste di OICE sul correttivo al Codice Appalti
Nell’attesa di comprendere gli effetti del parere del Consiglio di Stato, continuano le audizioni in Commissione VIII Ambiente della Camera sullo schema di Decreto Legislativo recante disposizioni integrative e correttive al Codice dei contratti pubblici, di cui al D.Lgs. n. 36/2023.
È evidente che il parere espresso dalla Commissione speciale del Consiglio di Stato non può essere considerato privo di significato. In particolare, per quanto riguarda l'aspetto procedurale legato all'approvazione del correttivo, sarà fondamentale valutare le conseguenze di eventuali illegittimità di un atto che, di fatto, non segue la medesima procedura adottata per l'approvazione del Codice dei contratti.
L’audizione di OICE
Intanto proseguono le audizioni che hanno già visto l’Associazione Nazionale Costruttori (ANCE), l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) e l’Associazione aderente a Confindustria che riunisce le società di ingegneria e di architettura italiane (OICE). Quest’ultima si è soffermata su alcuni specifici aspetti tra i quali l’equo compenso, sul quale è stato dato merito al Ministero delle Infrastrutture di avere svolto un importante lavoro.
Altri temi cruciali affrontati da OICE riguardano:
- l’istituto dell’anticipazione del prezzo per gli appalti di servizi di ingegneria e architettura;
- le regole specifiche per gli affidamenti di servizi di ingegneria;
- il meccanismo di revisione prezzi per le prestazioni professionali;
- le regole sulle modalità di pagamento e il rapido varo di un contratto-tipo;
- la verifica dei progetti;
- la disciplina sul calcolo dei compensi per servizi di ingegneria e architettura;
- la soglia per gli affidamenti diretti (da riportare a 75.000 euro);
- l’appalto integrato;
- il divieto di gratuità delle prestazioni professionali;
- il subappalto di progettazione favorendo però l’esternalizzazione per le consulenze specialistiche;
- il modello per la certificazione dei servizi svolti.
Le richieste di OICE
“Abbiamo depositato oltre 20 richieste di modifica – ha affermato il Presidente OICE Giorgio Lupoi - per migliorare un testo sul quale abbiamo dato atto al Ministero di avere svolto un importante lavoro soprattutto sul tema dell’equo compenso, ma che necessita di importanti modifiche che da tempo chiediamo. Mi riferisco in particolare all’urgenza di rendere nuovamente applicabile agli appalti di servizi di ingegneria e architettura l’istituto dell’anticipazione del prezzo, immotivatamente escluso dal 2023 dopo che dal 2019 è stato previsto anche per servizi e forniture. Per noi è poi fondamentale recepire negli allegati al Codice le regole specifiche per gli affidamenti di servizi di ingegneria già dettate dalla disciplina previgente e dettagliate dalle linee guida Anac n. 1-2016, che ancora oggi inspiegabilmente sono le uniche linee guida non trasfuse negli allegati al Codice. Sono poi necessari chiarimenti sulla revisione prezzi, da applicare anche a tutti i contratti per prestazioni professionali. Connesso a questo tema vi è inoltre quello del riequilibrio dei rapporti tra P.A. e affidatario di servizi tecnici da realizzare con regole eque sulle modalità di pagamento e con il rapido varo di un contratto-tipo”.
Per l’OICE è necessario poi intervenire anche su altri temi: “abbiamo evidenziato alla Commissione la necessità di creare più mercato nell’ambito della verifica dei progetti, superando i limiti - che peraltro non hanno riscontro nella normativa UE - della suddivisione del mercato sopra e sotto i 20 milioni: occorre aumentare a 50/100 milioni la soglia oltre la quale l’affidamento dell’attività di verifica è consentito anche a professionisti, studi e società e non soltanto ad organismi di controllo accreditati ai sensi della norma europea UNI CEI EN ISO/IEC 17020. Va rivista anche la disciplina sul calcolo dei compensi per servizi di ingegneria e architettura, in particolare riequilibrando le prestazioni rientranti nei diversi livelli progettuali e attribuendo un peso inferiore al PFTE e un peso maggiore al progetto esecutivo. Abbiamo poi suggerito di legare gli incentivi per funzioni tecniche alle fasi di gestione dei processi, riconoscendo incentivi maggiori al RUP e al suo staff che riescano a far rispettare i tempi e i costi dell’intervento”.
Nel documento OICE depositato agli atti della Commissione, figurano fra le altre anche richieste di modifica sulla soglia per gli affidamenti diretti (da riportare a 75.000 euro) e sull’appalto integrato, da riportare a casistiche in cui realmente l’apporto dell’impresa è necessario. L’Associazione chiede inoltre che siano eliminate le eccezioni al divieto di gratuità delle prestazioni professionali, che siano ripristinati i limiti al subappalto di progettazione favorendo però l’esternalizzazione per le consulenze specialistiche e infine che sia previsto il modello per la certificazione dei servizi svolti.
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