Crediti incagliati: ok del Governo alle leggi regionali in Puglia e Lazio
Si conferma il ruolo attivo di enti e società partecipate delle Regioni nello sblocco dei crediti derivanti da Superbonus e bonus edilizi
Nulla osta in Puglia e Lazio al ruolo attivo, nella circolazione dei crediti fiscali derivanti da interventi Superbonus e dagli altri bonus edilizi, delle Regioni, tramite gli enti pubblici economici regionali, le società controllate e i soggetti non inclusi nell’elenco delle amministrazioni pubbliche.
Cessione del credito: ok alle leggi regionali Puglia e Lazio
Via libera quindi anche alle leggi regionali che seguono la strada aperta dalla L.R. Basilicata del 16 luglio 2023, n. 20, permettendo, tra le altre disposizioni, l’acquisizione dei crediti fiscali da parte degli enti regionali per i quali non sussiste il divieto imposto dal Decreto Cessioni a partire dal 17 febbraio 2023, data di entrata in vigore del D.L. n. 11/2023.
Una decisione quasi scontata, considerato che già a settembre l’esecutivo non aveva impugnato la legge lucana e che le varie Amministrazioni che stanno seguendo questa scia riproducono quasi in serie il testo del provvedimento e il suo articolato.
Un aiuto per i crediti incagliati
Arriva così un’ulteriore boccata di ossigeno a favore dello sblocco dei c.d. “crediti incagliati”: non una soluzione definitiva, ma sicuramente un’iniziativa importante per privati e imprese che non sono riusciti a cedere ancora i crediti d’imposta maturati con interventi Superbonus o legati ad altri bonus edilizi, e che potranno usufruire anche di piattaforme per la cessione e l’acquisto monitorate dalle Regioni bstesse e dove le transazioni avverranno a prezzi di mercato, tant’è che eventuali plusvalenze, almeno nel Lazio, saranno utilizzate per l’acquisto di nuovi crediti.
Ad oggi ammontano a circa 135 miliardi di euro i crediti non compensati e di cui non si da il destino, fermo restando che, come ha ammesso lo stesso MEF nel corso di una recente interrogazione tramite il Sottosegretario Lucia Albano, non è possibile avere una stima degli importi che non possono essere fruiti in compensazione o conoscere a priori le motivazioni per cui i contribuenti abbiano ancora cassetti fiscali pieni.
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