Crediti Superbonus 110%: nuovo sequestro milionario

Arrestato un professionista-imprenditore che ha avviato e sospeso almeno 7 cantieri Superbonus, generando oltre 1 milione di crediti inesistenti

di Redazione tecnica - 24/10/2024

Truffa ai danni dello Stato, false asseverazioni rilasciate dal tecnico abilitato, emissione di fatture per operazioni inesistenti e indebita compensazione di crediti di imposta inesistenti.

Truffe Superbonus: nuovo sequestro preventivo di crediti 

Sono questi i reati contestati a un professionista-imprenditore, per il quale è stata disposta la custodia cautelare, in relazione alla presunta realizzazione di lavori Sismabonus e Superbonus 110% in almeno 7 diversi cantieri in provincia di Palermo e di Trapani, che hanno portato anche al sequestro preventivo di crediti per un ammontare di € 1.660.537 e al sequestro per equivalente pari a € 1.022.117.

Le indagini, condotte dalla Tenenza della Guardia di Finanza di Carini (PA), hanno preso avvio dopo la denuncia di un cittadino, che aveva incaricato il professionista per la realizzazione di una delle opere, solo avviate per poi essere improvvisamente sospese.

Un modus operandi ripetuto più volte: dall'esame della documentazione acquista presso uffici pubblici, banche e i privati, i finanzieri hanno ricostruito l’attività illecita del professionista-imprenditore, che ha rivestito personalmente e attraverso le sue società la qualifica di ingegnere progettista, direttore dei lavori, general contractor per acquisire crediti e ottenere pagamenti.

I reati contestati: truffa aggravata, false attestazioni e generazione di crediti inesistenti

Una volta ottenuto l’incarico, sia da privati che da condomini, l’indagato affidava i lavori a una ditta di costruzioni a lui stesso riconducibile, proponendo ai clienti di avvalersi delle misure agevolative per l’efficientamento energetico e riduzione del rischio sismico previste dall’art. 119 del D.L. n. 34/20240 (decreto Rilancio).

Dopo l’avvio dei lavori e la presentazione di tutta la documentazione necessaria, il professionista presentava a Enea e al Fisco delle false asseverazioni dei SAL, attestando così di aver maturato un credito d’imposta, che ha poi incassato presso gli istituti bancari. Per generare i crediti di imposta ha emesso, tramite le ditte di costruzioni a lui riconducibili e come professionista, fatture inesistenti e artatamente redatte con l'obiettivo di creare la documentazione necessaria a evadere le imposte, indirizzate agli ignari clienti.

Infine, i crediti inesistenti sono stati utilizzati per compensare debiti di imposta maturati dallo stesso sogetto nell’ambito delle attività di impresa, mediante l’artificiosa compilazione dei modelli di pagamento delle imposte.

 

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