Decreto CER e impianti già in esercizio: chiarimenti dal MASE
Il Ministero risponde a un'interrogazione in Commissione VIII Ambiente alla Camera sull'ambito soggettivo di applicazione del nuovo decreto sulle Comunità Energetiche Rinnovabili
La pubblicazione del c.d. Decreto CER, che ha previsto lo stanziamento di 2,2 miliardi di euro provenienti dal PNRR a favore delle Comunità Energetiche Rinnovabili, da erogare sotto forma di finanziamento per gli impianti che come tariffe incentivanti, ha generato alcuni dubbi di non poco conto sugli ambiti di applicazione.
Decreto CER: l'interrogazione in Commissione Ambiente
La questione è nata con la realizzazione di numerosi impianti a partire dal d.Lgs. n. 199/2021, già avviati in attesa del Decreto di incentivazione e che adesso sembrerebbero essere tagliati fuori dalle agevolazioni. Ed è da qui che nasce un'interrogazione posta in Commissione VIII Ambiente alla Camera dall’on. Ilaria Fontana, che ha chiesto chiarimenti sull’ambito di applicazione del Decreto del 23 gennaio 2024.
In particolare, la richiesta riguarda l'ambito soggettivo di applicazione del Decreto, dato che dalla lettura del testo sembra che potranno accedere ai benefici le CER che risultino già regolarmente costituite alla data di entrata in esercizio degli impianti. Secondo l’on. Fontana, questa previsione sarebbe in contrasto con il d.Lgs. n. 199/2021 e si risolverebbe in una penalizzazione per gli impianti fotovoltaici già realizzati nelle more dell'emanazione dei decreti attuativi.
Beneficiari del decreto CER: La risposta del MASE
Sul punto è intervenuto il MASE, specificando come lo schema di decreto sia stato oggetto di un lungo negoziato con la Commissione europea, per valutarne la compatibilità con la disciplina in materia di aiuti di stato, con particolare riferimento al c.d. “effetto di incentivazione”
Le nuove linee guida in materia di aiuti di Stato energia e ambiente, pubblicate dopo l'entrata in vigore del decreto legislativo n. 199/2021, spiega il MASE, hanno rafforzato le prescrizioni relative all'effetto incentivante, mettendone in discussione la sussistenza nel caso di progetti i cui lavori di realizzazione siano stati avviati prima della data di presentazione dell'istanza di ammissione alle relative misure incentivanti. Il riferimento è al punto 29 del paragrafo 3.1.2 della Comunicazione della Commissione europea del 18 febbraio 2022 sulla Disciplina in materia di aiuti di Stato a favore del clima, dell'ambiente e dell'energia 2022. Si tratta di un aspetto anche oggetto di consultazione pubblica, per trovare una soluzione in grado di tutelare le iniziative avviate a partire dall'entrata in vigore del decreto legislativo n. 199/2021.
Secondo il MASE tale criticità sarebbe stata superata in quanto l'accesso alla misura tariffaria agevolata è consentito anche a seguito dell'entrata in esercizio degli impianti, a condizione che possa dimostrarsi che l'impianto sia stato progettato, sin dal principio, come «impianto di comunità» e, dunque, con l'obiettivo di accedere all'apposito regime incentivante.
Inoltre il Ministero ha sottolineato il continuo coordinamento con il GSE per giungere nel più breve tempo possibile alla definizione del decreto che disciplini le regole operative per il riconoscimento degli incentivi e che chiarirà tutti gli aspetti operativi della misura di incentivazione, tra cui le modalità con cui dovranno essere rispettati i requisiti di accesso, nell'ottica di garantire la più ampia diffusione delle CER.
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