Decreto Superbonus 2024: oggi il voto di fiducia definitivo
Alla Camera si vota la fiducia al Governo per l’approvazione definitiva del disegno di legge di conversione del Decreto Legge n. 39/2024 (Decreto Superbonus 2024)
Come un film già visto di cui si conoscono protagonisti, trama e finale, anche l’ultimo passaggio parlamentare per la conversione in legge del Decreto Legge 29 marzo 2024, n. 39 (Decreto Superbonus 2024) non poteva che finire con un nuovo voto di fiducia.
Nuovo voto di fiducia alla Camera
Dopo il terremoto (o presunto tale) in sesta Commissione Finanze al Senato che ha portato alla definizione di un testo poi approvato dall’aula con voto di fiducia, anche alla Camera dei Deputati non poteva che arrivare nuovamente la richiesta del Governo che mette fine a qualsiasi discussione su un provvedimento molto controverso e probabilmente inutilmente gravoso (visti i numeri del superbonus sviluppati ad aprile 2024).
Nella seduta del 21 maggio il Governo ha posto la questione di fiducia sul disegno di legge di conversione, con modificazioni, del Decreto Legge n. 39/2024. Le dichiarazioni di voto sulla fiducia sono previste nella seduta di oggi a partire dalle ore 16.15, la chiama per appello nominale alle 17.45.
Tutte le modifiche post conversione in legge
Un provvedimento che mette definitivamente la parola fine a qualsiasi possibilità alternativa alla detrazione diretta dei bonus edilizi ma non solo. Tra le principali disposizioni previste ricordiamo:
- l’obbligo di ripartire in 10 anni il superbonus “diretto” già a partire dalle spese sostenute nel 2024;
- i fondi per sostenere gli interventi di riqualificazione energetica e strutturale nelle zone terremotate e avviati dagli enti del terzo settore;
- lo stop alla remissione in bonis per la comunicazione delle opzioni alternative (sconto in fattura e cessione del credito);
- le nuova comunicazioni preventive per gli interventi di riqualificazione energetica (ad Enea) e riduzione del rischio sismico (Portale nazionale delle classificazioni sismiche gestito dal Dipartimento Casa Italia della Presidenza del Consiglio dei ministri);
- lo stop alla compensazione dei bonus edilizi in presenza di debiti con il Fisco di importo pari o superiore a 10.000 euro;
- le modifiche all’utilizzo del superbonus “indiretto” che banche, intermediari finanziari, società appartenenti a un gruppo bancario e imprese di assicurazione, non potranno più utilizzare in compensazione con contributi previdenziali e premi per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali;
- il potenziamento dell’attività di controllo da parte dei Comuni;
- la modifica al bonus ristrutturazioni edilizie che per gli anni dal 2028 al 2023, diminuirà la sua aliquota dal 36% al 30% mantenendo il limite di spesa a 48.000 euro per unità immobiliare (unica eccezione riguarda gli interventi di sostituzione del gruppo elettrogeno di emergenza esistente con generatori di emergenza a gas di ultima generazione, la cui aliquota resta al 50% con eguale limite di spesa).
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