Digitalizzazione appalti pubblici: Anci scrive ad ANAC sulle principali criticità
Anci segnala ad ANAC le criticità rispetto al processo di digitalizzazione degli appalti su cui è necessario intervenire con urgenza
Accesso tramite SPID
L’accesso con solo SPID crea difficoltà a tradurre operativamente sulle piattaforme un lavoro di tipo collegiale da parte dell’Ufficio obbligando il RUP (o il responsabile di fase) ad essere presente per passaggi istruttori - preparatori come l’estrazione del CIG.
La digitalizzazione del ciclo di vita degli appalti deve essere flessibile alle modalità organizzative degli enti locali la cui autonomia è, tra l’altro, costituzionalmente garantita. Anche sotto i profili delle responsabilità, occorre evidenziare che nel diritto italiano è riservata alle figure apicali l’adozione di provvedimenti e manifestazioni di volontà mentre l’attività certificativa è oggetto di ampia delega; infine le mere operazioni sono affidate agli uffici. Tra le attività che non sono qualificabili come manifestazioni di volontà, rientrano gran parte delle attività da svolgersi sulle piattaforme (e la stessa materiale acquisizione di un CIG non consiste certo in manifestazione di volontà). Occorre pertanto analizzare e gestire le varie attività, distinguendo quelle relative alle comunicazioni obbligatorie ad
ANAC e quelle di gestione delle procedure sulle piattaforme che dovrebbero essere gestibili integralmente a cura degli uffici.
Da valutare la possibilità di prevedere altri profili (oltre al RUP e al responsabile di fase) che possono estrarre i CIG (almeno per i microaffidamenti) e che possono svolgere tutte le altre operazioni materiali.
Da prevedere per tutte le piattaforme e MEPA accessi con modalità “deboli” ad uso dei collaboratori/componenti della struttura di supporto che devono poter operare sotto la responsabilità del RUP/PO che li nomina/designa anche per un determinato periodo oltre che per singola gara.
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