Digitalizzazione appalti pubblici: Anci scrive ad ANAC sulle principali criticità
Anci segnala ad ANAC le criticità rispetto al processo di digitalizzazione degli appalti su cui è necessario intervenire con urgenza
Ulteriori problematiche riscontrate
Non è presente il DGUE digitale e se confermato, ciò determina un importante vulnus rispetto al processo di digitalizzazione.
CPV. Non compare più un menù a tendina con i CPV.
CUC. Non pare sussistere la funzione per indicare che la procedura viene svolta per altra Amministrazione (come precedentemente nel SIMOG in cui vi era la possibilità di indicare il CF della Amministrazione delegante così da consentire successivamente la “presa in carico” da parte dell’Amministrazione delegante una volta conclusa l’aggiudicazione).
Comunicazione piattaforma digitale utilizzata. La comunicazione di utilizzo di piattaforma utilizzata, che deve essere fatta entro il 30 gennaio p.v. a pena di decadenza della qualificazione, permette soltanto di spuntare le voci “si” “no” senza la possibilità di indicare la o le piattaforme.
CUP. La valorizzazione del campo CUP genera problemi bloccando la schermata finale nella quale esce “errore”.
Le problematiche sopra elencate derivano dal rapporto continuativo tra ANCI e le stazioni appaltanti degli enti locali. È necessario un percorso condiviso con ANCI, anche attraverso l’istituzione di un tavolo tecnico di confronto volto a determinare le condizioni per l’effettivo avvio di una innovazione destinata a mutare radicalmente in materia di appalti. Va ricordato che le prime amministrazioni italiane (ed europee) che hanno avviato il processo ti informatizzazione degli appalti sono sti proprio gli enti locali i quali, anche ben prima di CONSIP hanno iniziato a svolgere procedure telematiche pur in presenza di bandi tipo che fino al 2019 erano concepiti nella logica cartolare.
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