Direttiva Green: 180 miliardi per la riqualificazione energetica
Il report dell'Energy&Strategy della School of Management del Politecnico di Milano: quasi 100 miliardi vanno destinati a edifici in classe G
180 miliardi di euro, la stessa cifra spesa negli ultimi 3 anni per il Superbonus. Sembra paradossale, quasi una beffa, ma questo è il costo preventivato per raggiungere gli obiettivi della Direttiva Green, con la riqualificazione energetica del parco immobiliare italiano rispetto alle indicazioni della EPBD.
Direttiva Green: la stima dei costi per la riqualificazione energetica
A chiarirlo è l’Energy Efficiency Report 2024, elaborato dal dipartimento Energy&Strategy della School of Management del Politecnico di Milano, che ha riportato una stima dei costi da sostenere e i risultati del sondaggio sugli interventi di riqualificazione effettuati nei diversi ambiti (residenziale, industriale, PA e terziario) nel corso del 2023.
Ricordiamo che la Direttiva UE 2024/1275, la Energy Performance of Buildings Directive pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale Ue dell’8 maggio, prevede una riduzione del consumo di energia primaria per gli edifici residenziali del 16% entro il 2030, passando da 39,49 a 33,17 Mtep. Il 55% di questo risparmio (pari a 3,46 Mtep), dovrebbe riguardare gli immobili con le prestazioni peggiori (quindi in classe G), da efficientare almeno per il 43%, in metratura o in numero di immobili.
Il report dell'E&S del POLIMI
Ne consegue che circa 100 miliardi saranno utilizzati per la riqualificazione di circa 5 milioni di edifici, pari al 40% del totale. Gli altri 80 miliardi saranno destinati agli edifici nelle altre classi energetiche.
Si tratta di numeri particolarmente alti, che, come ha specificato il direttore di E&S, Vittorio Chiesa, necessiteranno di un intervento molto più estensivo sul territorio, sempre che il comparto dell’edilizia possa gestire un numero enorme di cantieri in così pochi anni e che i prodotti e i materiali siano disponibili e a un prezzo in linea con quanto previsto dalle stime.
Secondo Chiesa, “Parte di queste risorse potrebbe (o dovrebbe) arrivare da un nuovo grande piano di finanziamenti europei, ma non basta, occorre una pianificazione attenta e la messa a punto di strumenti di supporto alla riqualificazione energetica degli edifici che oggi non è parte della nostra agenda politica”. Una strategia che purtroppo sembra non essere in linea con quanto avviene per ora in Italia, dove le agevolazioni fiscali per interventi di riqualificazione edilizia ed energetica sono state ridimensionate e disincentivate.
Sul punto è intervenuto Federico Frattini, vicedirettore di E&S e responsabile del Report: “il quadro è piuttosto complesso e incerto: da un lato, nonostante le recenti elezioni possano eventualmente cambiare le carte in tavola, l’Europa ha alzato l’asticella degli obiettivi, con l’Energy Efficiency Directive (EED) e soprattutto con la EPBD; dall’altro, l’indice di propensione agli investimenti in efficienza energetica misurato dalla nostra survey è decisamente in calo e sono molte le preoccupazioni degli operatori riguardo al futuro del mercato”.
Dal sondaggio effettuato da E&S esce fuori una scarsa propensione da parte delle imprese italiane a investire in questo ambito: su 454 aziende di differenti settori industriali, circa il 45% non ha effettuato per nulla investimenti nel corso del 2023, mentre il 55% che lo ha fatto ha acquistato soprattutto tecnologie hardware (43%), con un esiguo 9% che ha investito anche in software. La principale barriera è il tempo di ritorno dell’investimento, considerato troppo lungo dalle aziende: questo, insieme all’incertezza normativa, conferma la necessità di incentivi stabili.
Stessa resistenza si registra in relazione alle volontà di investimento per i prossimi 5 anni, considerato che emerge chiaramente un rallentamento, addirittura un dimezzamento o più, negli investimenti complessivi in efficienza energetica, con un significativo calo d’interesse nel puntare su tecnologie quali fotovoltaico e sistemi di aria compressa, oppure interventi sui processi produttivi.
I dati del 2023
Numeri che raccontano un’inversione di tendenza, considerato che nel 2023, gli investimenti in efficienza energetica in Italia sono stati pari a circa 85-95 miliardi di euro, trainati dal settore residenziale, e dal Superbonus (55-59 miliardi di euro), mentre 25-29 miliardi hanno riguardato il terziario. Gli investimenti hanno rappresentato un’importante opportunità per il comparto dell’efficienza energetica, spingendo in particolare quegli interventi che prima del Superbonus erano invece relegati a un ruolo più marginale, come il cappotto termico e i serramenti, oggi quasi il 50% del totale.
Poco rilevanti invece i dati sugli interventi effettuati dalle PA e dalle industrie, con un aumento comunque del 20% rispetto all’anno precedente.
IL NOTIZIOMETRO