Direttiva Green: soluzione in vista?
Riprende domani il Trilogo della UE per definire i punti fondamentali della EPBD. Sul tavolo ancora parecchi aspetti da definire
Dopo un primo passaggio tra Parlamento, Consiglio e Commissione UE che non ha avuto gli esiti sperati, parte tutta in salita la discussione del Trilogo finalizzata all’approvazione definitiva del testo revisionato della Energy Performance Of Building Directive (EBPD), meglio conosciuta in Italia come Direttiva Case Green.
Direttiva Green: inizia il Trilogo per l'approvazione
Salita di cui non si vede la fine, considerato che le parti non si sono date una scadenza sul termine dell’incontro, già appunto schedulato “a oltranza”. Diversi gli aspetti su cui si sta cercando di trovare un accordo, e a preoccupare ancora di più è il fatto che non si siano neanche affrontate, finora, le parti principali del testo.
Al momento la situazione "ha visto la luce" (è il caso di dirlo) in riferimento agli impianti a energia solare: per gli edifici residenziali si parla solo di “indicazioni” delle misure per il loro sviluppo, che i singoli Stati membri dovranno fornire nei rispettivi piani nazionali di ristrutturazione.
Scadenze obbligatorie invece per edifici pubblici e non residenziali, legate alle dimensioni degli immobili:
- 31 dicembre 2027 per edifici superiori a 1.000 mq;
- 31 dicembre 2029 per edifici superiori a 400 mq;
- 31 dicembre 2032 per edifici sopra i 250 mq.
I nodi da sciogliere: le classi energetiche degli edifici
Rimangono invece sul tavolo i temi più importanti e su cui nei mesi scorsi si sono accese numerose discussioni, in particolare l’art. 9, quello che detta le scadenze per la riqualificazione energetica degli edifici, che nell’ipotesi attuale prevede:
- per gli edifici residenziali:
- il raggiungimento della classe energetica "E" entro il 2030;
- il raggiungimento della classe energetica "D" entro il 2033.
- per gli edifici non residenziali e pubblici:
- il raggiungimento della classe energetica "E" entro il 2027;
- il raggiungimento della classe energetica "D" entro il 2030
- per gli edifici di nuova costruzione:
- a zero emissioni quelli pubblici, a partire dal 2026;
- a zero emissioni gli altri edifici, a partire dal 2028.
Il testo all’esame inoltre esclude dagli obblighi di efficientamento le seguenti tipologie di edifici:
- edifici vincolati e protetti;
- edifici storici;
- edifici temporanei;
- chiese;
- abitazioni indipendenti con superficie inferiore ai 50 metri quadri.
- case vacanza, ovvero seconde case utilizzate per meno di 4 mesi all'anno.
Altro nodo da sciogliere, l’articolo su finanziamenti e incentivi, e l’armonizzazione del sistema degli APE, fondamentale per identificare il 15% degli edifici più energivori su cui intervenire prioritariamente, come disposto dall’art. 16 della Direttiva.
L’appuntamento è per domani 12 ottobre, senza nessuna certezza comunque che per quella data ci sarà una fumata bianca.
IL NOTIZIOMETRO