DL Salva Casa: necessaria una riforma complessiva del Testo Unico Edilizia
Le osservazioni di UNITEL alla Camera e a Lavoripubblici.it: ogni giorno per i Tecnici dei Comuni è una battaglia su norme contraddittorie e complesse
Urgenza e indifferibilità. Sono questi i due termini utilizzari da Salvatore Di Bacco, coordinatore responsabile dell’area edilizia e urbanistica del Comitato Scientifico di UNITEL, in audizione presso l’VIII Commissione Ambiente e Territorio della Camera dei Deputati e successivamente intervistato dal direttore responsabile di LavoriPubblici.it, Ing. Gianluca Oreto, in merito alla riforma organica e complessiva del Testo Unico dell’Edilizia.
Decreto Salva Casa: verso la riforma del Testo Unico Edlizia
Due occasioni durante cui si è ribadita la battaglia quotidiana che i tecnici degli Enti locali, e dei Comuni in particolare, devono intraprendere contro norme statali e regionali in continuo divenire, spesso contraddittorie e contrastanti, trovandosi costretti a mettere in atto procedure che, molte volte, vengono smentite dalla giurisprudenza, con gravi rischi, civili e penali, che ricadono sul personale degli uffici.
Tutte problematiche che rendono più che mai necessaria una riforma strutturale ed organica del testo unico dell’edilizia, mettendo uno stop all’instabilità normativa causata da modifiche sostanziali e dalle liberalizzazioni di questi ultimi anni. Conseguenza ne è la produzione massiva di sentenze, con una sostituzione della giurisprudenza e dei giudici al legislatore, in supplenza nella definizione del corpus normativo del d.P.R. n. 380/2001.
Le richieste di UNITEL
Un clima di incertezza e sfiducia, nel quale UNITEL in merito al D.L. “Salva Casa” richiede, in fase di conversione in legge del provvedimento:
- di chiarire, per quanto riguarda la documentazione relativa allo stato legittimo degli immobili, l’individuazione dei titoli edilizi atti a legittimare l’edificio da un punto di vista urbanistico/edilizio, e il loro raccordo con l’agibilità, adottando la definizione dei requisiti prevista dall’art. 24, comma 7-bis del D.P.R. 380/2001;
- di prevedere, in relazione agli accertamenti di conformità, una serie di correttivi che possano permettere agli uffici comunali di emettere i provvedimenti di competenza senza incertezze interpretative, eliminando inoltre i tempi stretti di istruttoria delle pratiche e ripristinando il silenzio-rifiuto. UNITEL sottolinea che, in particolare, va chiarito il perimetro del concetto di “conformità urbanistica” e “conformità edilizia”; di “parziale difformità” (diversamente disciplinata dalle norme regionali).
Inoltre il coordinatore Di Bacco ha illustrato i perimetri delle nuove tolleranze costruttive ed esecutive previste dall’art. 34 bis e ha evidenziato la necessita di definire il contesto del “senza opere” indicato dall’art. 23 ter.
In conclusione, se i tecnici comunali, “addetti di trincea”, non sono dotati di strumenti legislativi omogenei, snelli, chiari, inconfutabilmente precisi, il sistema “Italia” ne risentirà e la “rigenerazione urbana”, tanto auspicata, non potrà decollare né si potrà dare quell’impulso per il rilancio non solo economico ma anche sociale e culturale necessario per ridare slancio al paese.
Il ruolo dei tecnici, da esecutori a promotori attivi di riforme
Per altro qella del tecnico è una figura che è data per scontata, come soggetto passivo delle riforme normative senza mai attribuirle invece un ruolo attivo ad esempio nei tavoli di concertazione sulle tematiche edilizie e urbanistiche.
Proprio per questo sia in sede di audizione che nel corso dell’intrevista, UNITEL si è proposta come elemento collaborativo mettendo a disposizione il bagaglio di esperienza e competenze dei tecnici, “che non vogliono subire scelte, calate dall’alto, che influenzano la loro capacità operativa, ma vogliono diventarne protagonisti”.
Temi importanti su cui Di Bacco sarà chiamato a intervenire nel corso del webinar che verrà organizzato da Lavoripubblici.it una volta che il Dl Salva Casa sarà convertito in legge.
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