Ecobonus 2025, guida all’agevolazione per il risparmio energetico

La nuova Legge di Bilancio ha confermato le detrazioni fiscali per il risparmio energetico anche per il 2025. Ecco come cambiano le aliquote e i massimali di spesa

di Redazione tecnica - 15/01/2025

La Legge 30 dicembre 2024, n. 207 (Legge di Bilancio 2025) ha introdotto significative novità che riguardano l’ecobonus, la misura fiscale che incentiva gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici.

La nuova Legge di Bilancio ha, infatti, aggiunto il nuovo comma 3-quienquis all’art. 14 del D.L. n. 63/2013 e introdotto il nuovo art. 16-ter al TUIR (il d.P.R. n. 917/1986). In questo approfondimento proveremo ad esplorare le principali novità e come esse influiranno sui professionisti e sui proprietari di immobili.

Modifiche all’art. 14 del D.L. n. 63/2013

Il nuovo comma 3-quinquies dell’art. 14 prevede che la detrazione fiscale per gli interventi di riqualificazione energetica spetti anche per le spese sostenute negli anni 2025, 2026 e 2027. Tuttavia, vi sono alcune specifiche:

  1. aliquote di detrazione:
    • per l’anno 2025, la detrazione è pari al 36% delle spese sostenute;
    • per gli anni 2026 e 2027, la detrazione si riduce al 30%.
  2. incentivi maggiorati per l’abitazione principale:
    • la detrazione è elevata al 50% delle spese nel 2025 e al 36% negli anni successivi se gli interventi sono effettuati su unità immobiliari adibite ad abitazione principale e sostenuti dai titolari del diritto di proprietà o di un diritto reale di godimento.
  3. esclusioni:
    • non sono agevolabili le spese per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con caldaie alimentate a combustibili fossili.

Queste modifiche segnano un cambio di rotta rispetto al recente passato, incentivando meno gli interventi sulle seconde case, mantenendo la precedente aliquota del 50% solo per interventi su l’abitazione principale e scoraggiando l’utilizzo di tecnologie meno eco-compatibili.

Non è chiaro in che modo l’aliquota potenziata del 50% potrà essere utilizzata per gli interventi sugli edifici plurifamiliari in parte composti da abitazioni principali ed in parte no (seconde case, uffici, depositi,…). La risposta potrebbe essere che su questa tipologia di immobile l’aliquota spetti al 36%. Siamo certi che sul punto interverrà l’Agenzia delle Entrate.

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