Edilizia 4.0: permessi in automatico tramite Intelligenza Artificiale
Firmato il nuovo D.P.C.M. che introduce il sistema “EdilIA” per l'automazione delle autorizzazioni edilizie. Accesso tramite SPID e risposta garantita in 180 secondi.
Una rivoluzione tecnologica senza precedenti nel settore dell’edilizia pubblica e privata. È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 75 del 31 marzo 2025 il D.P.C.M. 29 marzo 2025, n. 42, recante “Disposizioni per la digitalizzazione integrale dei procedimenti edilizi mediante sistemi di intelligenza artificiale”, meglio conosciuto come “Decreto Edilizia 4.0”.
L’obiettivo dichiarato dal legislatore è semplice quanto ambizioso: azzerare i tempi istruttori delle pratiche edilizie, superando l’attuale frammentazione delle competenze tra gli sportelli unici comunali, le sovrintendenze e gli enti preposti ai pareri. Come? Attraverso l’utilizzo di una piattaforma nazionale governata da intelligenza artificiale, denominata EdilIA.
Cos'è EdilIA: la piattaforma intelligente per l'edilizia
EdilIA – acronimo di Edilizia Intelligenza Artificiale – è il nuovo sistema nazionale basato su intelligenza artificiale generativa, progettato per analizzare, valutare e decidere in tempo reale su:
- richieste di permesso di costruire;
- segnalazioni certificate di inizio attività (SCIA);
- comunicazioni di inizio lavoro asseverate (CILA);
- sanatorie edilizie ex art. 36 e 36-bis del D.P.R. n. 380/2001,
- istanze per condoni pregressi.
Il sistema, sviluppato in collaborazione con Sogei, CNR e una startup fondata da ex funzionari in pensione, sarà accessibile tramite SPID o CIE. I professionisti potranno caricare direttamente sulla piattaforma:
- il progetto in formato IFC (BIM);
- le dichiarazioni asseverate;
- la documentazione fotografica georeferenziata.
La piattaforma:
- interroga in tempo reale il catasto, il SIT comunale, il portale Paesaggio 3.0, il fascicolo del fabbricato e l’Anagrafe Antimafia;
- verifica la conformità urbanistica, strutturale, paesaggistica e igienico-sanitaria;
- emette un provvedimento autorizzativo digitale firmato con firma qualificata dalla CPU del server.
Il tutto entro 180 secondi, come previsto dall’art. 3, comma 2 del decreto.
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