Fondo demolizione opere abusive: in Gazzetta il nuovo Decreto del MIT

Approvato l'elenco degli interventi ai quali verrà assegnato un contributo del 50% sulle spese sostenute per la demolizione

di Redazione tecnica - 21/02/2025

Sono 38 gli interventi di demolizione di opere abusive che i Comuni potranno effettuare con le risorse previste dal Fondo demolizione opere abusive gestito dal MIT.

La conferma arriva con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del 18 febbraio 2025, n. 40, del Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti del 24 dicembre 2024, recante “Assegnazione di contributi ai comuni per gli interventi di demolizione delle opere abusive”, con risorse a valere sul fondo ex art. 1, comma 26 della legge n. 205/2017 (Legge di Bilancio 2018).

Opere abusive: le nuove demolizioni approvate dal MIT

L’accesso ai fondi riguarda interventi di rimozione o di demolizione delle opere o degli immobili realizzati in assenza o totale difformità dal permesso di costruire, di cui all'art. 31 del d.P.R. n. 380/2001 (Testo Unico Edilizia) e per i quali è stato adottato un provvedimento definitivo di rimozione o di demolizione non eseguito nei termini stabiliti.

In particolare, con il Decreto si approva, ai sensi dell’art. 3, comma 5 del DM 23 giugno 2020, n. 254, l’allegato riportante l’Elenco degli interventi di demolizione delle opere abusive, con i relativi contributi assegnati ai Comuni per integrare le risorse per demolire le opere abusive.

Le somme assegnate per ciascun intervento sono pari al 50% del suo costo totale, indicato al momento della presentazione della domanda e risultante dal quadro tecnico economico.

I fondi possono essere utilizzati anche per:

  • spese tecniche e amministrative;
  • spese connesse alla rimozione, trasferimento e smaltimento dei rifiuti derivanti dalle demolizioni.

Il restante 50% è a carico del bilancio comunale o di eventuali fondi di cui i Comuni già dispongano.

Con il provvedimento sono stati stanziati complessivamente 2,133 milioni di euro per 38 interventi che saranno eseguiti in dodici diverse regioni.

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