Fondo efficienza energetica: poche richieste di finanziamento
La Corte dei Conti "bacchetta" il MASE: necessario adottare misure correttive per promuovere l'iniziativa e l'adesione al progetto
A quattro anni dall’istituzione del Fondo nazionale per l’efficienza energetica solo 2,8 milioni di euro, sui 310 stanziati, sono stati erogati per il finanziamento di progetti di efficientamento o di riduzione dei consumi di energia, con un risparmio energetico conseguito di 11mila Tep a fronte dei 15,5 milioni indicati al 2020 come uno degli obiettivi nazionali raggiungibili con il concorso di tutte le misure adottate nel settore.
Fondo efficienza energetica: poche richieste di accesso
Un progetto diventto un flop, come evidenziano i dati della Delibera n. 26/2023/CCC della Corte dei conti, con la quale i magistrati contabili hanno analizzato la gestione delle risorse destinate al “Fondo Nazionale per l’efficienza energetica”, istituito presso il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, con la gestione di Invitalia.
Cos'è il Fondo Nazionale per l'efficienza energetica
Il Fondo, istituito con l'art. 15, comma 1 del D.Lgs n. 102/2014, è finalizzato a favorire il finanziamento di interventi coerenti con il raggiungimento degli obiettivi nazionali di efficienza energetica. Il Fondo ha una dotazione complessiva di 310 milioni di euro ed è destinato a imprese, ESCO (Energy Service Companies) e pubbliche amministrazioni.
Il Fondo è articolato in due sezioni:
- una sezione per la concessione di garanzie su singole operazioni di finanziamento, cui è destinato il 30% delle risorse che annualmente confluiscono nel Fondo;
- una sezione per l’erogazione di finanziamenti a tasso agevolato cui è destinato il 70% delle risorse che annualmente confluiscono nel Fondo.
Sono peraltro ammissibili a finanziamento le iniziative riguardanti:
- la riduzione dei consumi di energia nei processi industriali;
- la realizzazione e/o l’implementazione di reti ed impianti di teleriscaldamento e teleraffrescamento;
- l’efficientamento di servizi ed infrastrutture pubbliche, inclusa la pubblica illuminazione;
- la riqualificazione energetica degli edifici.
La delibera della Corte dei Conti
Un fondo che, spiegano i magistrati contabili, è risultato scarsamente attrattivo, con solo 73 richieste di accesso dalla sua istituzione. Molte aree geografiche, infatti (quasi tutto il centro-Italia), dimostrano poco interesse per la misura e, in alcuni casi (Veneto, Puglia e Sardegna), l’interesse si mostra del tutto assente, vista l’assoluta mancanza di richieste avanzate da imprese e pubbliche amministrazioni per la concessione di garanzie.
Da qui le raccomandazioni da parte della Corte al MASE, affinché investa su un adeguato programma di interventi per assicurare pubblicità al Fondo e sull’eventuale spostamento di tutte le risorse destinate alla concessione di garanzie verso i soli finanziamenti a tasso agevolato.
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