Futuro Superbonus: ragioni tecniche o politiche?

Le discussioni sulla prossima Legge di Bilancio si stanno incentrando sugli effetti del superbonus sul Bilancio dello Stato

di Gianluca Oreto - 05/09/2023

In una qualsiasi azienda, quando si programmano gli investimenti o si vuole verificare l'impatto di quelli in corso, la prima cosa da fare è comprendere quali dati sia necessario acquisire. Da questi si passa alla fase di analisi e, infine, al vero e proprio processo decisionale basato su obiettivi noti. Un workflow molto semplificato che, però, dovrebbe far comprendere quale sia l'approccio scientifico verso qualsiasi decisione consapevole.

Superbonus e Legge di Bilancio

Medesimo discorso "potrebbe" essere effettuato quando la scelta riguarda una delle disposizioni contenute nella Legge di Bilancio dello Stato. Ma il condizionale è d'obbligo perché spesso le decisioni sulle manovre economiche varate dal Governo in carica sono frutto di scelte di natura politica che di scientifico o tecnico hanno molto poco.

La dimostrazione di queste considerazioni possiamo averla osservando e analizzando le recenti dichiarazioni del Governo sul futuro del superbonus, la detrazione fiscale messa a punto dal Governo Conte 2 a maggio 2020 che ha attraversato i Governi Draghi e adesso Meloni. Dichiarazioni frutto di considerazioni di natura politica che non prendono in considerazione i dati in possesso che potrebbero indirizzare meglio la discussione (al momento ferma al livello dello sproloquio).

Superbonus: i dati certi

Partiamo dai dati certi. Allo stato attuale, dopo tante proroghe, il superbonus con aliquota al 90/110% scadrà (fatta esclusione per alcuni soggetti beneficiari) il 31 dicembre 2023 per poi diminuire:

  • al 70% per le spese sostenute nel 2024;
  • al 65% per le spese sostenute nel 2025.

Dal maggio 2020 a fine luglio 2023, fatta esclusione per l'anima "sismica", il superbonus per gli interventi di riqualificazione energetica ha generato (dati Enea):

  • oltre 67 miliardi di euro di investimenti per lavori conclusi ammessi a detrazione;
  • oltre 82 miliardi di investimenti ammessi a detrazione;
  • oltre 84 milioni di investimenti comprese le somme non ammesse a detrazione.

Superbonus: i dati incerti

Esistono poi alcuni dati che è possibile considerare "incerti" perché al momento non mettono d'accordo nessuno. Stiamo parlando degli effetti di questa misura fiscale che sono stati affrontati in diverse analisi tra cui è possibile ricordare quelle pubblicate da Nomisma, Censis, Ance, Centro Studi CNI, Federcepicostruzioni, Cresme e Fondazione Nazionale dei Commercialisti.

Si è parlato (tanto) di superbonus anche in Parlamento nell’ambito dell’indagine conoscitiva sugli effetti macroeconomici e di finanza pubblica derivanti dagli incentivi fiscali in materia edilizia a cui hanno partecipato:

Tutte analisi, valutazioni e dati che mettono in luce gli effetti diretti e indiretti del superbonus sull'intera economia nazionale relativamente:

  • all'occupazione e alla riduzione del lavoro nero in un comparto dove l'illegalità è presente da sempre (chi non lo riconosce mente sapendo di mentire);
  • all'aumento del PIL (ma su questo qualcuno ha detto che anche buttare il denaro in uno stagno aumenterebbe il prodotto interno lordo);
  • alla riduzione delle misure di welfare (grazie all'aumento dell'occupazione);
  • all'aumento del gettito di imposte connesso agli interventi di superbonus;
  • alla riduzione dei consumi negli edifici che hanno fatto il famoso "doppio salto di classe energetica";
  • alla riduzione di CO2;
  • al miglioramento della sicurezza dove si è attuato il sismabonus (aspetto critico e da migliorare considerata l'assenza di salto di classe sismica).

Tutti effetti di cui si parla nelle varie analisi e report messi a punto nell'ultimo biennio.

La cessione del credito e le truffe

Nonostante questi aspetti, recentemente la Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni ha definito il superbonus un "disastro" e una "tragedia contabile che pesa sulle spalle di tutti gli italiani" e il Ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ne ha evidenziato gli effetti negativi che starebbero ingessando la politica economica dell'attuale Governo.

Si è, quindi, indirizzata la discussione sui 12 miliardi di truffe che sarebbero state scovate dalla Guardia di Finanza e dall'Agenzia delle Entrate, senza però sottolineare almeno due aspetti:

  1. le truffe hanno riguardato solo lo 0,5% degli interventi di superbonus, essendosi concentrate sugli altri bonus che prima del 12 novembre 2021 non prevedevano le stesse misure di controllo già presenti negli interventi che accedono al bonus 110%;
  2. se le truffe sono state trovate, vuol dire che l'attività di controllo sta funzionando e che tali importi non rappresentano più un costo (o meglio delle minori entrate).

Conclusioni

Come spesso accade, sembrerebbe che la discussione intorno al superbonus voglia essere indirizzata su considerazioni che di tecnico, obiettivo e scientifico non hanno nulla.

Chi scrive non è un sostenitore del "superbonus per forza". La detrazione fiscale messa a punto dall'art. 119 del Decreto Rilancio è stata una misura economica irripetibile che è servita per far riprendere l'Italia post crisi pandemica. Tecnicamente il superbonus ha ancora molte falle tecniche su cui è possibile lavorare, ma è bene sottolineare che dalla sua nascita è completamente cambiato l'approccio stesso al lavoro di tutti gli operatori.

Grazie al superbonus si è diffusa la cultura del risparmio energetico (che progressivamente avrà un impatto crescente nel nostro Paese), si è compresa la necessità di affidarsi a professionisti preparati e imprese regolari. Ma, soprattutto, si è avuta l'ennesima conferma che il comparto dell'edilizia non si muove senza incentivi e che il costruito "privato" ha lo stesso impatto sociale di quello pubblico (quanti edifici sono stati migliorati funzionalmente ed esteticamente grazie al superbonus?).

I dati sono presenti, occorre avere la lucidità e il buon senso di analizzarli senza pregiudizio individuando aspetti positivi e negativi che potrebbero davvero servire per una nuova stagione dei bonus edilizi che prenda in considerazione aspetti sfuggiti al legislatore nel 2020 tra cui:

  • un orizzonte temporale ampio;
  • una adeguata pianificazione degli interventi;
  • un limite di spesa annuale;
  • degli adeguati meccanismi di controllo;
  • una migliore circolazione dei crediti che consenta l'avvio degli interventi a chi non ha capacità economica e/o capienza fiscale e che al contempo eviti speculazioni.

Ma mentre si discute del futuro del superbonus, occorre non dimenticare uno dei problemi più grandi che sta vivendo il Paese: il blocco della cessione dei crediti edilizi, ovvero una problematica che deve interessare tutti e non solo i malcapitati che hanno avuto l'unica colpa di fidarsi di una legge dello Stato che non esiste più.

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