Governo del territorio, l'appello degli urbanisti al Parlamento
I presidenti delle principali associazioni di settore chiedono la creazione di un gruppo di lavoro per individuare il nucleo essenziale delle questioni che necessitano di un aggiornamento normativo
Il Governo del Territorio sembra essere sempre un grande assente dall'agenda del Parlamento: un’assenza importante, anche alla luce dei recenti e drammatici eventi nelle Marche e a Ischia, segnali del fatto che sul territorio non sia fatta un’adeguata pianificazione urbanistica o che, quanto meno, un aggiornamento della normativa è più che mai necessario
Governo del Territorio: l'appello degli urbanisti ad aggiornare la normativa
Nasce da qui l’appello dei presidenti delle principali associazioni che si occupano di urbanistica e di governo del territorio, contenuto in una lettera indirizzata ai presidenti delle Commissioni Ambiente di Camera e Senato, Mauro Rotelli e Claudio Fazzone, per proporre un metodo per rilanciare il tema, visto che "il governo del territorio non è al centro dell'agenda parlamentare ormai da troppe legislature. E che queste si succedono senza che siano approvate le leggi di cui si inizia la discussione".
A scrivere sono quindi Michele Talia (Istituto Nazionale di Urbanistica), Angela Barbanente (Società Italiana degli Urbanisti), Markus Hedorfer (ASSURB), Nicola Martinelli (Urban@it, Centro nazionale di studi per le politiche urbane), Paolo La Greca (Centro Nazionale di Studi Urbanistici), Paolo Stella Richter (Associazione Italiana di Diritto Urbanistico) e Roberto Gerundo (Associazione Urbanistica per l'Ingegneria), i quali inviato a “riflettere sulle ragioni di tali fallimenti e intraprendere una diversa procedura che sia caratterizzata fin dall'inizio da un forte coordinamento tra le Commissioni competenti per materia di Camera e Senato”.
Governo del Territorio, tema prioritario per il Paese
Come riportato nel testo della lettera, il tema del governo del territorio sta acquistando di nuovo grande rilevanza per il Paese e l’opinione pubblica ne è via via sempre più consapevole. Lo dimostrano i cambiamenti climatici, che richiedono interventi di prevenzione e cura del territorio capaci di ridurre i danni provocati dagli eventi estremi, ripristinando la biodiversità e tutelando il suolo dall’edificazione eccessiva e dall’abusivismo; l’esigenza di rigenerare gli ambienti urbani costruiti contribuendo alla limitazione delle emissioni climalteranti, il bisogno di ricostruire un quadro unitario per evitare una disarticolazione della normativa urbanistica a livello regionale, l’urgenza di fare ordine nella stratificazione della normativa edilizia aggiornando regole ormai chiaramente obsolete.
Esigenze che di fatto non hanno trovato riscontro nel lavoro del Parlamento. Nella lettera si riporta la successione di legislature entro cui non si riscontra l’approvazione delle leggi di cui si inizia la discussione:
- XVI Legislatura (2008-2013) con la proposta di legge "Principi generali in materia di governo del territorio" di cui si era iniziata la discussione nella VIII Commissione della Camera dei deputati;
- XVII Legislatura (2013-2018) con la legge "Contenimento del consumo del suolo e riuso del suolo edificato" approvata dalla Camera dei deputati, ma non dal Senato della Repubblica;
- XVIII Legislatura, (2018-2022), durante la quale la 13° Commissione del Senato non è riuscita a portare a termine la discussione sul disegno di legge “Misure per la rigenerazione urbana”, e la Commissione per la riforma della normativa nazionale in materia di pianificazione del territorio, standard urbanistici e in materia edilizia, istituita con Decreto del Ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili n. 441 del 11.11.2021, non ha concluso i suoi lavori.
Le proposte
Da qui la richiesta affinché due Commissioni, l'VIII della Camera e l'8° del Senato, promuovano, nell'ambito delle proprie prerogative, una sede di confronto composta da rappresentanti dei gruppi parlamentari, della Conferenza delle Regioni, dell'ANCI e dell'UPI e dei diversi stakeholder interessati. L’obiettivo è presentare entro sei mesi la base per una risoluzione da approvare in entrambe le Commissioni parlamentari contenente il «nucleo essenziale» delle questioni che necessitano di un aggiornamento normativo, indicandone le motivazioni e lo strumento più idoneo (disegno di legge, legge-delega, atto di natura amministrativa o regolamentare, Intesa in sede di Conferenza Stato, Regioni e autonomie locali, ecc.).
Da qui poi, concludono i Presidenti, si potrà iniziare l'iter che ne conseguirà di iniziative legislative sul tema.
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