Incentivi per la riqualificazione energetica degli immobili: verso un nuovo modello
I risultati dell'indagine conoscitiva dell'VIII Commissione Ambiente confermano la necessità di nuove misure a supporto dei lavori, ma maggiormente sostenibili per lo Stato
La VIII Commissione Ambiente alla Camera ha votato all’unanimità a favore dell’indagine conoscitiva sugli incentivi per l’efficienza energetica degli immobili. “Un passaggio fondamentale, perché solo da una corretta comprensione della stagione del Superbonus possiamo orientare al meglio i futuri provvedimenti in materia". Ad affermarlo l’on. Erica Mazzetti, responsabile nazionale del Dipartimento Lavori Pubblici di FI.
"L’indagine - prosegue - è il frutto di un grande lavoro portato avanti da tutti i gruppi parlamentari, arricchito da un elevato numero di audizioni con referenti ed esperti del settore. Questo ci ha permesso di ricostruire e monitorare quanto è stato fatto, ma soprattutto di tracciare le linee guida per le prossime azioni".
Riqualificazione energetica: tra risultati raggiunti e obiettivi futuri
Dai primi dati raccolti è emerso che il Superbonus ha permesso la riqualificazione di circa il 3% del patrimonio immobiliare nazionale, su un totale di 12 milioni di edifici. Tuttavia i costi per la riduzione di CO2 ottenuta si sono rivelati circa dieci volte superiore ai parametri medi stimati.
Per questa ragione, la Commissione ha convenuto sulla necessità di condurre una valutazione approfondita di costi e benefici. L’impatto ambientale positivo dell’incentivo, infatti, sarà tangibile solo nel lungo periodo: secondo le stime di Banca d’Italia, i benefici in termini di riduzione delle emissioni ripagheranno gli investimenti sostenuti, ma soltanto nell’arco di decenni.
La necessità di una riforma strutturale
Alla luce di quanto emerso, la Commissione è ora chiamata a delineare un nuovo quadro di incentivi che sia più sostenibile ed efficace, in linea con gli obiettivi europei:
- efficientamento del 55% del patrimonio immobiliare entro il 2030,;
- transizione verso le "case green", secondo i nuovi standard previsti dalla Direttiva EBPD.
Per affrontare questa fase, sarà cruciale chiarire quali risorse economiche siano effettivamente disponibili. Da qui la proposta di convocare in audizione il Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin – che in una precedente audizione aveva manifestato apertura sul tema – e il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, al fine di verificare le coperture finanziarie per una politica di efficientamento strutturale.
“Quello che serve - conclude Mazzetti - è una riforma degli incentivi pubblici, che tenga conto dell'esigenza di intervenire sugli edifici e soprattutto della finanza pubblica, azzerando la frammentazione tra i vari incentivi oggi esistenti”. Una norma chiara che, per intervenire in edilizia e urbanistica, non può prescindere da un nuovo testo unico delle costruzioni.
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