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Ingegneria civile: i numeri di una crisi

Il rapporto del Centro Studi del CNI: nel 2023 i laureati in ingegneria civile sono stati soltanto il 6,6,% del totale, contro il 30% degli anni ’90

di Redazione tecnica - 29/10/2024

Il calo di laureati in ingegneria civile riflette una trasformazione delle preferenze dei giovani verso discipline più innovative e rispondenti alle esigenze del mercato attuale. Ad analizzare questo trend, ormai in atto da diversi anni è il nuovo rapporto del Centro Studi del Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI), che traccia una panoramica di cause e conseguenze di questa tendenza.

Ingegneria civile: un settore con sempre meno appeal

Secondo l'ultimo rapporto del Centro Studi CNI, il numero di laureati in ingegneria civile ha subito un drastico calo: nel 2023, i laureati di questo settore costituiscono solo il 6,6% del totale degli ingegneri, un dato in forte contrasto con quello degli anni ‘90, quando rappresentavano circa un terzo. Tale riduzione è attribuibile a una minore attrattività del settore rispetto a campi come l'ingegneria gestionale, biomedica e informatica, considerati più moderni e in linea con le competenze richieste dalla società attuale.

Ad accentuare la preferenza verso altri ambiti è anche il tasso di disoccupazione ad un anno dalla laurea, pari al 4,1% per i laureati in ingegneria civile, superiore a quello di altri settori ingegneristici, che si attesta intorno al 3%. L'incremento delle opportunità lavorative determinato dal PNRR e dai bonus edilizi aveva temporaneamente migliorato le prospettive occupazionali e visto incrementare i propri redditi, tanto che nel 2022 il reddito medio dichiarato alla propria cassa di previdenza ha superato i 54mila euro, mentre solo tre anni prima era fermo a 35.315 euro. Tuttavia, con la conclusione di queste misure, il settore civile è tornato ad affrontare difficoltà occupazionali, rendendo il percorso meno appetibile.

In base ai propri programmi di assunzione, le imprese italiane prevedevano di assumere, nel 2023, quasi 6mila laureati con le mansioni di ingegnere edile ed ambientale. Sembra che nel 2023 le imprese italiane abbiano quasi completato le proprie campagne di ricerca, considerato che sono stati assunti 5.284 laureati in questi ambiti.

Il passaggio a figure ingegneristiche con competenze trasversali

Come ha osservato il Presidente del CNI, Angelo Domenico Perrini, i giovani oggi preferiscano percorsi ingegneristici orientati verso ruoli innovativi e versatili, distanti dalla figura tradizionale dell'ingegnere civile, considerato più statico. "Registriamo un notevole aumento di giovani laureati in ingegneria biomedica che ormai superano i laureati in architettura e ingegneria edile- architettura e quelli in ingegneria civile. Questo fenomeno, come ho già avuto modo di affermare ripetutamente, impone al nostro sistema ordinistico una profonda riflessione finalizzata a rispondere in maniera più adeguata alle caratteristiche e alle richieste di queste nuove tipologie di ingegneri. I corsi di laurea in ingegneria biomedica, gestionale e informatica stanno attirando sempre più iscritti, facendo emergere figure ingegneristiche con competenze trasversali e capaci di inserirsi in una gamma di settori in espansione".

Il Presidente del Centro Studi CNI, Marco Ghionna, parla di campanello di allarme che suona già da qualche anno, considerato che la percentuale dei laureati in Ingegneria civile è sotto il 10% rispetto il totale dei laureati già dal 2021: "Il dato certo è che il mercato continua a richiedere questi ingegneri civili, quindi il problema non è da riscontrare in una costrizione di sbocchi lavorativi. Altre discipline evidentemente sono riuscite di più a declinare la figura dell’ingegnere specialistico più in linea con le aspettative degli aspiranti professionisti. Sono convinto che questi dati, unitamente alla evidenza affatto trascurabile del crescente successo delle università telematiche anche in questo settore, portino il sistema ordinistico e non solo ad avviare una riflessione profonda”.

L’ascesa delle università telematiche

Il rapporto segnala anche il crescente successo delle università telematiche: l'Università eCampus, ad esempio, si è posizionata al secondo posto per numero di laureati in ingegneria civile. Questo fenomeno, che ha portato quasi la metà dei laureati di primo livello a conseguire il titolo in atenei online, rappresenta una significativa evoluzione nelle modalità formative e nel profilo dei laureati in ingegneria.

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