Intelligenza Artificiale negli appalti pubblici: si può usare per elaborare l'offerta?

Strumenti come ChatGPT sono ammissibili per presentare un'offerta congrua e sostenibile? Ne parla il TAR Lazio in un'interessante sentenza

di Redazione tecnica - 15/04/2025

La sentenza del TAR e alcune conclusioni operative

Il TAR ha quindi ritenuto infondata la pretesa secondo cui l’uso di tecnicismi e IA “criptica” possa essere in sé causa di illegittimità dell’attribuzione del punteggio, osservando che in sede tecnica è lecito (e anzi auspicabile) che l’operatore utilizzi soluzioni innovative, purché coerenti con l’oggetto dell’appalto.

Il ricorso è stato quindi respinto, confermando su tutti i fronti la sostenibilità e congruità dell’offerta, oltre che la piena legittimità della valutazione (discrezionale) effettuata dalla stazione appaltante, anche in merito all’uso dell’intelligenza artificiale.

Questo dimostra come nulla vieta il ricorso alla IA purché sia accompagnata da una valutazione tecnica consapevole e competente, tenendo conto che:

  • l’IA può essere sempre  più presente nelle offerte tecniche, anche in settori tradizionali, fermo restando che l’uso di tecnologie complesse deve essere accompagnato da descrizioni operative concrete, esempi applicativi e indicatori di performance;
  • le stazioni appaltanti devono formarsi e dotarsi di competenze interne o supporti esterni per valutare adeguatamente offerte ad alta intensità tecnologica;
  • dal punto di vista giuridico, il contenuto tecnico dell’offerta non è sindacabile dal giudice amministrativo salvo macroscopici vizi logici o istruttori. Spetta quindi alla SA, il compito di effettuare una valutazione istruttoria approfondita e motivata.

 

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