Locazioni brevi: il Fisco aggiorna la Guida
Pubblicato l'aggiornamento della guida sulla disciplina fiscale e sulle regole per gli intermediari nel caso di contratti di affitto di abitazioni non superiori ai 30 giorni
L’Agenzia delle Entrate ha aggiornato la Guida alle locazioni brevi, contenente la disciplina fiscale e le regole per gli intermediari nel caso di contratti di affitto di abitazioni non superiori ai 30 giorni.
Locazioni brevi: aggiornata la Guida dell'Agenzia delle Entrate
La guida illustra le regole generali sulla tassazione dei contratti di locazione breve e le modalità operative che gli intermediari immobiliari devono osservare per adempiere agli obblighi posti a loro carico.
Il testo è così suddiviso:
- Le locazioni brevi e la cedoilare secca
- I contratti interessati
- L’imposta dovuta quando si sceglie la cedolare
- La base imponibile
- Le altre regole
- Le regole per gli intermediari
- I soggetti coinvolti
- La trasmissione dei dati
- La ritenuta sulla somma incassata
- La conservazione dei dati
- Per saperne di più
La Guida è un vademecum completo alla disciplina fiscale introdotta con il D.L. n. 50/2017 per le c.d. “locazioni brevi”, ovvero i contratti di locazione di immobili a uso abitativo, stipulati a partire dal 1° giugno 2017, di durata non superiore a 30 giorni.
Questi contratti, conclusi da persone fisiche al di fuori dell’esercizio dell’attività d’impresa, non sono sottoposti a obbligo di registrazione se non formati per atto pubblico o scrittura privata autentica.
Su questa tipologia di contratti è possibile applicare le disposizioni in materia di “cedolare secca" sugli affitti, già utilizzabili per i redditi fondiari derivanti dalla locazione, anche ai redditi derivanti dai contratti di sublocazione, di concessione in godimento oneroso dell’immobile da parte del comodatario, di locazione breve che comprende servizi accessori, quali la pulizia e la fornitura di biancheria.
Dal 2021 l’applicabilità della cedolare secca alle locazioni brevi è prevista solo se nell’anno si destinano a questa finalità al massimo quattro appartamenti. Oltre questa soglia, l’attività, da chiunque esercitata, si considera svolta in forma imprenditoriale.
La disciplina si applica quando:
- i contratti sono conclusi direttamente tra il proprietario (o il sublocatore o il comodatario) e i locatari;
- per la loro stipula o per il pagamento dei canoni o dei corrispettivi intervengono soggetti che esercitano attività di intermediazione immobiliare o che gestiscono portali telematici. In questi casi la legge prevede degli adempimenti specifici a carico di questi soggetti.
Le novità nella Guida
La legge n. 213/2023 (Legge di bilancio 2024) ha modificato il decreto legge n. 50/2017, introducendo alcune novità sull’aliquota dell’imposta sostitutiva, dovuta da chi sceglie il regime della cedolare secca per la tassazione dei redditi derivanti dai contratti di locazione breve e sugli adempimenti a carico degli intermediari non residenti.
In particolare, dal 1° gennaio 2024, in caso di opzione per l’imposta sostitutiva nella forma della cedolare secca, si applica l’aliquota del 26%. Questa aliquota è ridotta al 21% per i redditi riferiti ai contratti di locazione breve stipulati per una sola unità immobiliare per ciascun periodo d’imposta, a scelta del contribuente. L’individuazione di tale unità immobiliare deve avvenire nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta interessato.
Documenti Allegati
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