Luoghi di lavoro aperti al pubblico e sicurezza: come operare?
Come garantire la sicurezza degli estranei che, occasionalmente, vengono a trovarsi in un luogo di lavoro? Ecco cosa prevede la normativa e come applicarla
La sicurezza sul luogo di lavoro è un fattore di fondamentale importanza in qualunque settore. Solo adottando e implementando delle strategie efficaci è possibile prevenire infortuni e malattie professionali. Ma la legislazione italiana è attenta anche alla sicurezza degli estranei che, occasionalmente, vengono a trovarsi in un luogo di lavoro.
Valutazione dei rischi, misure preventive e protettive, formazione: i pilastri della sicurezza
Per garantire la sicurezza a lavoratori e agli estranei è essenziale procedere, innanzitutto, a una valutazione completa e approfondita dei rischi. Identificati tali rischi è possibile implementare sia misure preventive che protettive, inclusa l'adozione di materiale di sicurezza adeguato ai rischi stessi. Elementi imprescindibili? L'informazione (nel caso di luoghi aperti al pubblico spicca la segnaletica), la formazione e l'addestramento di chi lavora e la redazione delle varie procedure di sicurezza.
Segnaletica di sicurezza: cos'è e qual è il suo ruolo
Attraverso la segnaletica di sicurezza viene comunicata a chi approda in un luogo di lavoro aperto al pubblico, ad esempio un cantiere, la presenza di rischi al suo interno. Una forma di comunicazione non verbale volta a tutelare, allo stesso tempo, la salute e la sicurezza del personale e di coloro che transitano nel cantiere. Il progresso tecnologico di questi ultimi anni consente ora di impiegare dei software per la sicurezza molto avanzati, capaci di elaborare in tempi brevissimi tavole grafiche coerenti con i piani elaborati.
Piano di emergenza e utilizzo delle fotocamere
È stato il D.M. 02/09/2021 a indicare come il datore di lavoro sia tenuto a predisporre il piano di emergenza e ad organizzare la prova di evacuazione antincendio. Quanto disposto ha valore anche per i luoghi di lavoro aperti al pubblico contraddistinti dalla presenza, allo stesso momento, di più di 50 persone (indipendentemente da quanti siano i lavoratori). Altrettanto essenziale è quanto stabilito dalla Cassazione attraverso la sentenza n.46188/2023, che ha fatto chiarezza in merito ai limiti d'uso delle telecamere di sicurezza negli esercizi commerciali installate senza la preventiva autorizzazione prevista dalla legge. La Cassazione ha annullato la condanna inflitta al titolare di un bar nonostante l'installazione sia avvenuta in assenza di detta autorizzazione. Il motivo? Le telecamere erano state attivate solo per proteggere il patrimonio, e non per controllare l'attività dai lavoratori, peraltro non presenti nell'area oggetto di riprese.
A garantire che un ambiente di lavoro aperto al pubblico sia sicuro sono i dirigenti; ma tale responsabilità è condivisa con i dipendenti. Al fine di prevenire possibili incidenti, e tutelare anche chi si viene a trovare in quei luoghi per caso, è essenziale che le regole in materia siano rispettate appieno.
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