Mercato SIA: il CNI conferma il ridimensionamento
In diminuzione il valore complessivo degli affidamenti per servizi di ingegneria e architettura. Poco spazio ai liberi professionisti nell'ambito delle gare d'appalto
Dopo anni di crescita sostenuta grazie agli incentivi fiscali, come i bonus edilizi, e agli investimenti legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), nel 2024 il mercato dei servizi di ingegneria e architettura (SIA) ha subìto un netto ridimensionamento.
Servizi tecnici: mercato in ridimensionamento
A confermarlo è il rapporto del Centro Studi del Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI): il valore complessivo delle gare per servizi di ingegneria e architettura pubblicate nell’ultimo anno è stato di circa 1,4 miliardi di euro, con una contrazione del 18,4% rispetto al 2023, tornando ai livelli pre-pandemia.
Il peso delle gare legate al PNRR si è mantenuto costante rispetto al 2023, rappresentando il 13% del totale. Tuttavia, il valore complessivo degli importi destinati ai servizi di ingegneria e architettura ha subito una riduzione drastica. Se nel 2023 le somme poste a base d’asta ammontavano a 2,6 miliardi di euro, nel 2024 questo valore è sceso a 1,6 miliardi.
Secondo Angelo Domenico Perrini, Presidente del CNI, questo ridimensionamento conferma l’attenuazione degli effetti positivi che negli ultimi anni hanno sostenuto il settore. “Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri continua a battersi per valorizzare il ruolo dei professionisti. Questa azione non può che avere come stella polare la difesa e l’estensione dell’applicazione dell’Equo compenso trovi un’applicazione completa non solo nella P.A., ma anche tra gli operatori privati”. Inoltre, si ribadisce la necessità di contrastare bandi con ribassi eccessivi, garantendo parametri adeguati alla qualità del servizio.
Analisi delle gare e andamento del mercato
L’impatto della riduzione del mercato è particolarmente evidente per i liberi professionisti, che stanno perdendo spazio nelle aggiudicazioni delle gare.
Nel 2024, il 49% delle gare per servizi di ingegneria senza esecuzione presentava importi inferiori a 140mila euro, di cui solo il 55,5% è stato aggiudicato a liberi professionisti. Situazione ancora più critica nelle fasce tra 140mila e 215mila euro, dove la quota scende al 14,6%, e per importi superiori a 215.000 euro, dove i liberi professionisti hanno ottenuto solo il 3,1% delle gare e lo 0,8% degli importi.
“Altro dato da segnalare per il 2024 – aggiunge Marco Ghionna, Presidente del Centro Studi CNI - è il calo dell'importo medio di aggiudicazione per i liberi professionisti che scende a 51.700 euro rispetto ad un livello medio negli ultimi 5 anni di 78.000. Ci si augura che adesso con il chiarimento previsto nel Correttivo del Codice dei Contratti, inerente l'applicazione dell'equo compenso, vi sia una normalizzazione degli importi medi agli effettivi valori del servizio, anche per evitare di assistere a distonie di ribasso ancor oggi rilevabili”.
Nel 2024, dei 1,6 miliardi di euro posti a base d’asta, il 43,6% è stato offerto mediante accordi quadro, mentre il 43,8% è destinato ai servizi di ingegneria tipici; il restante 12,4% riguarda gli appalti integrati. Considerando solo le gare per servizi di ingegneria senza esecuzione, si registra una riduzione del 27,3% rispetto al 2023, con un calo da 965 milioni a 701 milioni di euro. Le gare con importi superiori a 215mila, che nel 2023 rappresentavano il 53,5% del totale, sono scese al 44,1% nel 2024.
Diminuzione delle aggiudicazioni ai liberi professionisti
Uno scenario, dal punto di vista dei professionisti, risulta ormai preoccupante, con una flessione di oltre il 10% rispetto al 2023. In base ai dati elaborati dal Centro Studi CNI, nel 2024 i liberi professionisti nelle loro diverse tipologie lavorative (liberi professionisti singoli, studi associati, società di professionisti, ATI/RTI tra solo professionisti), fanno sempre più fatica ad aggiudicarsi le gare d’appalto: risulta infatti in discesa sia la quota di gare aggiudicate (dal 42% del 2023 al 33,4% nel 2024), sia la quota degli importi aggiudicati (dall’11,4% al 6,6%).
Campo libero per le società (SPA, SRL, RTI/ATI tra società) che si aggiudicano il 50,1% delle gare d’appalto per servizi di ingegneria e architettura e il 71,7 % degli importi a base d’asta.
Per le gare con importo superiore a 215mila euro, rimangono protagoniste le società e il ruolo dei liberi professionisti è quasi inesistente, risultando pari rispettivamente all’3,1% delle gare ed appena il 0,8% degli importi.
Infine, anche i dati del 2024 confermano il trend in discesa per il valore medio dei ribassi di aggiudicazione in atto dal 2020: si raggiunge il 21,5%. In rialzo, invece, il ribasso massimo, che arriva a sfiorare il 90%.
Documenti Allegati
ReportIL NOTIZIOMETRO