MUD 2025: pubblicato il nuovo Modello Unico di Dichiarazione ambientale

In Gazzetta Ufficiale il DPCM con cui è stato approvato il MUD 2025. Ecco tutte le novità e le scadenze previste

di Redazione tecnica - 04/03/2025

È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 28 febbraio 2025, n. 49 il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 29 gennaio 2025 recante "Approvazione del Modello Unico di Dichiarazione ambientale per l’anno 2025”, da utilizzare per le dichiarazioni riferite all’anno 2024.

MUD 2025: approvato il nuovo Modello

Il nuovo DPCM e gli allegati sostituiscono integralmente il modello allegato al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 26 gennaio 2024 e dovrà essere utilizzato per le dichiarazioni da presentare entro il 28 giugno 2025, ai sensi della legge 25 gennaio 1994, n. 70.

Gli allegati al Modello, che fanno parte integrante del Decreto, sono disponibili sul sito del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE) e comprendono:

  • Allegato 1 – Istruzioni per la compilazione
  • Allegato 2 - Comunicazione Rifiuti Semplificata
  • Allegato 3 - Modelli raccolta dati
  • Allegato 4 – Istruzioni per la presentazione telematica

Modello Unico Dichiarazione ambientale (MUD) 2025: cos’è e a cosa serve

Il MUD è un modello previsto dalla Legge 25 gennaio 1994, n. 70, che obbliga determinati soggetti a comunicare annualmente alle autorità competenti i dati relativi alla gestione dei rifiuti prodotti o trattati nell’anno precedente. L’obiettivo è garantire la tracciabilità dei rifiuti e monitorare le attività di recupero e smaltimento.

Chi è obbligato a presentare il MUD?

Secondo quanto previsto dalla normativa vigente, l’obbligo di presentazione del MUD riguarda:

  • le imprese e gli enti che effettuano operazioni di recupero e smaltimento dei rifiuti;
  • le imprese e gli enti produttori iniziali di rifiuti pericolosi;
  • le imprese e gli enti produttori iniziali di rifiuti non pericolosi derivanti da attività industriali e artigianali con più di dieci dipendenti;
  • i Comuni, per quanto riguarda la gestione dei rifiuti urbani;
  • i soggetti coinvolti nella raccolta e trattamento di veicoli fuori uso (VFU), pile e accumulatori esausti e rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE).

Come segnalato dal MASE, il nuovo MUD deve essere presentato entro il 28 giugno 2025 in modalità telematica tramite il portale della Camera di Commercio o con firma digitale tramite software specifici.

La mancata presentazione del MUD entro il termine previsto comporta l’applicazione di sanzioni amministrative, che possono variare da 2.600 a 15.600 euro per le imprese obbligate, come previsto dal d.Lgs. n. 152/2006 (Testo Unico Ambiente).

MUD 2025: le novità

Insieme agli allegati, il MASE riporta in un'appendice gli aggiornamenti effettuati nel MUD 2025:

  • introduzione nella scheda Materiali Secondari (Scheda MAT) del campo Ammendante compostato con fanghi (acf), in relazione al fatto che tale tipologia è espressamente prevista dal d. Lgs n. 75/2010 tra gli ammendanti prodotti a partire da rifiuti attraverso processi di tipo biologico.
  • nell’Allegato 1 sulle istruzioni compilazione modello unico dichiarazione ambientale sono state aggiornate le seguenti parti:
    • inserimento del codice ATECO 96.02.03 in virtù della modifica apportata dal D.Lgs. n. 213/2022 al comma 6 dell’art. 190 del D.lgs. 152/2006;
    • le modalità per il calcolo del numero degli addetti sono state allineate agli aggiornamenti normativi subentrati in merito al sistema di tracciabilità RENTRI di cui all’art. 188-bis del D. Lgs. N. 152/2006 e smi;

Per quanto riguarda la Comunicazione rifiuti Urbani e raccolti in convenzione – Scheda CG sono state apportate alcune integrazioni e corretti alcuni refusi al fine di allineare il contenuto a quanto previsto dalle delibere ARERA e sono state introdotti i nuovi riferimenti normativi subentrati

Infine, le istruzioni sono state integrate con alcune indicazioni per la compilazione delle schede implementate, e con la correzione di errori formali o di errori nelle procedure di compilazione.

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