Nuovo Codice dei Contratti e Decreto Aiuti: il coordinamento tra le norme
Come si coordinano le disposizioni del Decreto Aiuti prorogate al 2023 con quelle del nuovo codice che a breve entrerà in vigore? Ecco la risposta dell'esperto
Come si coordinano le disposizioni del Decreto Aiuti prorogate al 2023 per i contratti in corso con le disposizioni del nuovo codice che entreranno in vigore il 1° aprile 2023?
L'esperto risponde
Il nuovo codice dei contratti pubblici non è stato ancora approvato. Per rispettare le scadenze dettate dal PNRR, il codice dovrà essere approvato entro il 31 marzo 2023. Tuttavia, nella bozza del nuovo codice in circolazione sembra essere previsto che il codice non entrerà in vigore immediatamente, ma l’efficacia delle norme potrebbe essere differita a luglio 2023. È attualmente al vaglio del Parlamento la possibilità di differire l’efficacia delle norme addirittura a fine anno, al fine di dare tempo alle stazioni appaltanti e agli operatori di familiarizzare con le nuove disposizioni.
Ciò premesso, la giurisprudenza è ferma nel ritenere applicabile anche agli appalti pubblici il principio c.d. “tempus regit actum”, per cui la procedura di gara e l’esecuzione del contratto sono soggette alla normativa vigente alla data di pubblicazione del bando, salvo diverse disposizioni previste nel codice. In linea di massima, dunque, il nuovo codice troverà applicazione per le nuove gare che verranno bandite in vigenza delle diposizioni del nuovo codice allorquando saranno efficaci.
Di conseguenza, salvo specifiche previsioni in tal senso, per le gare già bandite e per i contratti in corso di esecuzione resterebbe fermo l’attuale impianto normativo. Non sembra dunque individuabile, allo stato attuale, un problema di coordinamento tra le disposizioni del c.d. Decreto Aiuti, prorogate per il 2023 e applicabili ai contratti in esecuzione e l’entrata in vigore del nuovo codice.
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