Nuovo Superbonus a due livelli
Dopo la proposta di legge per una nuova detrazione fiscale per gli interventi di ecobonus e sismabonus, arrivano da ANCE delle ipotesi di rimodulazione del Superbonus
Siamo ancora nella fase del pourparler ma, considerato che il nuovo superbonus post Decreto Aiuti-quater, Legge di Bilancio 2023 e Decreto Cessioni, ha ormai perso appeal (lo dimostrano gli ultimi report Enea), si comincia a discutere su una nuova ipotesi di detrazione fiscale in edilizia.
Bonus edilizi e Direttiva UE
Una nuova stagione dei bonus edilizi è in vista, lo dimostra la proposta di legge n. 969 "Detrazione delle spese per interventi di riqualificazione energetica e messa in sicurezza antisismica degli edifici mediante l’esecuzione di opere edilizie o l’installazione o sostituzione di impianti" ma non solo.
Benché il superbonus abbia ancora altri due anni e mezzo di vita (90% per tutto il 2023, 70% nel 2024 e 65% nel 2025), è ormai chiaro che l'agevolazione disegnata dal legislatore con gli articoli 119 e 121 del Decreto Legge n. 34/2020 (Decreto Rilancio) non funziona più. O meglio, ad oggi risulta essere inaccessibile a chi non ha contemporaneamente:
- capacità economica o possibilità di accesso a prestiti per pagare gli interventi;
- capienza fiscale per portare in detrazione le spese ammissibili.
Condizioni che devono essere possedute contemporaneamente ma che in alcuni casi non bastano.
Si pensi, ad esempio, al superbonus 90% previsto dal legislatore per l'anno 2023 per le unifamiliari e riservato:
- al contribuente proprietario dell'edificio o dell'unità immobiliare funzionalmente indipendente o titolare di un diritto reale di godimento;
- all'edificio o unità immobiliare adibiti ad abitazione principale del contribuente che sostiene le spese;
- al contribuente che sostiene le spese con reddito di riferimento non essere superiore a 15.000 euro.
Condizioni (queste) che, unite al blocco del meccanismo di cessione del credito, rendono davvero difficile utilizzare la detrazione fiscale su questa tipologia di immobile.
Considerata l'ormai evidenza che l'edilizia (almeno quella visibile o regolare) non si muove senza un adeguato sistema incentivante e le esigenze europee dettate dalla Direttiva Case green di prossima approvazione, si comincia a pensare al futuro dei bonus edilizi.
La proposta Gusmeroli
Dopo che il 9 giugno scorso è stata assegnata alla VI Commissione Finanze della Camera la proposta di legge Gusmeroli, l'Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE) ha lanciato un'ipotesi di rimodulazione del superbonus che in parte ricalca quella all'esame del Parlamento.
La proposta Gusmeroli propone:
- un'aliquota base del 60%, fino ad un valore massimo della detrazione di 100.000 euro, da ripartire in dieci quote annuali di pari importo;
- un'aliquota potenziata al 100% delle spese (sempre con lo
stesso limite) ma riservata:
- all’abitazione principale del contribuente;
- ai contribuenti con reddito di riferimento non superiore a 15.000 euro annui;
- agli interventi che riguardano edifici di classe di prestazione energetica G, con obbligo di raggiungere la classe E entro il 2035.
La proposta del deputato della Lega prevede, inoltre, delle misure a sostegno dei contribuenti che si trovano nelle condizioni reddituali di cui all’articolo 119, commi 8-bis e 8-bis.1, del Decreto Rilancio:
- un contributo erogato dall’Agenzia delle entrate, secondo criteri e modalità determinati con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, da adottare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge;
- la possibilità per chi accede al superbonus 100% di optare per il meccanismo alternativo alla detrazione fiscale (sconto in fattura e cessione del credito).
La proposta ANCE
ANCE propone sempre due livelli di sconto:
- 70% per tutti;
- 100% per gli incapienti.
L'idea, però, diversamente da quanto abbiamo letto nella proposta Gusmeroli, è prendere come riferimento la normativa sul superbonus che dopo oltre 3 anni di applicazione ha consentito al comparto di prendere sufficiente confidenza con questo sistema di detrazione.
La proposta ANCE punta, quindi, a mantenere la struttura attuale con medesimi:
- massimali di spesa;
- sistemi di controllo (asseverazioni e visti già conosciuti);
- qualificazione delle imprese.
La differenza sta, invece, nelle condizioni di accesso al bonus:
- 4 salti di classe per la riqualificazione energetica;
- almeno un salto di classe per il miglioramento sismico (ricordiamo che nell'attuale superbonus è possibile avere accesso all'incentivo senza alcun salto di classe sismica...follia!!!).
Altro aspetto interessante riguarda le opzioni alternative alla detrazione fiscale. ANCE propone, infatti, di mantenere sconto in fattura e cessione del credito per le operazioni di riqualificazione globale di interi edifici plurifamiliari in cui è sempre difficile mettere d'accordo tutti.
Viene proposto un orizzonte temporale di 10/15 anni e la possibilità di accesso ad un "mutuo verde" che possa coprire il 30% delle spese non agevolate con l'aliquota base del 70%. Un mutuo garantito dallo Stato e protetto da un fondo che garantisca tassi contenuti.
Conclusioni
Ben vengano nuove proposte che possano attivare un dialogo tra istituzioni e mondo imprenditoriale/professionale. Sarebbe certamente opportuno pensare di arrivare ad un vero testo unico delle detrazioni fiscali in edilizia che possa sostituire l'attuale normativa eccessivamente frastagliata e poco comprensibile.
L'ideale sarebbe abrogare tutte le parti delle norme che riguardano i tanti bonus esistenti, a partire dal d.P.R. n. 917/1986 (TUIR), arrivando a definire un testo organico con:
- aliquota base;
- requisiti di accesso;
- requisiti minimi finali;
- limite massimo di spesa ammissibile;
- adempimenti;
- modalità di pagamento;
- modalità di fruizione del credito fiscale e opzioni alternative.
Partendo da questo si potrebbero stabilire delle aliquote potenziate in funzione della classe energetica/sismica di partenza e di quella di arrivo.
Ciò premesso, si dovrebbe:
- pianificare l'utilizzo di questo bonus partendo:
- dalle abitazioni principali;
- dagli edifici con maggiore necessità (classe G e più vulnerabili);
- realizzare una piattaforma unica di gestione del processo edilizio/fiscale (senza frammentazioni);
- definire un processo di creazione del bonus fiscale inoppugnabile che consenta alla detrazione di circolare liberamente (come nella prima versione dell'art. 121 del Decreto Rilancio).
C'è tanto lavoro da fare ma il materiale da cui partire è altrettanto imponente. Nelle more, non sarebbe male pensare di risolvere il problema di chi ha utilizzato il superbonus ed è rimasto invischiato nell'ormai noto problema del blocco della cessione, i cui effetti saranno ancora più visibili a partire dalle prossime scadenze previste per le unifamiliari (30 settembre 2023) e i condomini (31 dicembre 2023, almeno per l'aliquota del 110/90%).
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