Perdere il Superbonus per colpa dell’impresa: provare il danno non è scontato
In caso di danno da “perdita di chance” la giurisprudenza non è ancora del tutto consolidata, ma per ricevere il risarcimento una perizia può essere decisiva
Il risarcimento può essere ridotto
Altri Giudici, invece, sono stati più “morbidi”, e in caso di carenze probatorie non hanno del tutto negato il risarcimento da “perdita di chance”, ma piuttosto hanno scelto di accordarne uno ridotto.
Il Tribunale di Roma, con sentenza 21607/2024, ha ritenuto che nel caso specifico il nesso tra inadempimento e perdita del bonus non fosse completamente provato, ma ha scelto di determinare comunque tale danno in via equitativa, in misura “pari al 70% del bonus astrattamente riconoscibile”. Nel dettaglio, il condominio che ha fatto ricorso al giudice romano era stato abbandonato dal costruttore, perdendo la possibilità di accedere al Bonus Facciate. Al momento di decidere sull’ammontare del danno da ristorare, il Tribunale ha però specificato che “in tale liquidazione non può farsi a meno che il risarcimento riguarda un danno che non consiste nella lesione di un diritto soggettivo maturato, ma nella lesione di un’aspettativa legittima ad un diritto soggettivo non ancora maturato”. A ciò consegue, prosegue il Giudice, che “deve essere da questi (l’appaltatore, ndr.) risarcita la chance (indubbiamente elevatissima) che l’attore avrebbe potuto usufruire di tale bonus”. Tuttavia, il condominio ha fornito prova della sussistenza di solo alcuni dei requisiti per accedere al bonus, portando così il Tribunale a ridimensionare, come anticipato, l’ammontare del risarcimento.
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