Piano Strutturale di Bilancio: le previsioni a medio termine

Presentato in Consiglio dei Ministri lo schema del Piano, richiesto dalle nuove regole della UE. A caratterizzarlo, una "politica fiscale prudente e responsabile"

di Redazione tecnica - 19/09/2024

Il Consiglio dei Ministri ha esaminato lo Schema di Piano strutturale di bilancio di medio termine elaborato dal MEF e richiesto dalle nuove regole di bilancio della UE.

Piano Strutturale di Bilancio di medio termine: lo schema del MEF

Il documento sarà quindi trasmesso alle Camere dopo aver recepito le revisioni dell’Istat che saranno rilasciate il 23 settembre nell’ambito della “Revisione generale delle stime annuali dei Conti nazionali del periodo 1995-2023”.

Come ha sottolineato il Ministero, la traiettoria di spesa netta è coerente con l’andamento dei principali saldi di finanza pubblica già previsto dal Programma di Stabilità dello scorso aprile e, nell’orizzonte temporale di riferimento, il tasso di crescita della spesa previsto è di circa l’1,5%, fermo restando che, in ogni caso, all’Italia si applica la procedura di deficit eccessivo prevista dal precedente Patto di stabilità.

Gli obiettivi del piano

Due gli obiettivi programmatici del piano:

  • la definizione del percorso della spesa netta aggregata, ovvero la spesa non finanziata da nuove entrate o risorse europee, senza contare gli interessi passivi sul debito e gli effetti ciclici di particolari tipologie di spesa;
  • la definizione di un piano di riforme e degli investimenti da realizzare.

Da questo punto di vista, si sottolinea la volontà di continuare a portare avanti una politica fiscale prudente e responsabile, con un percorso di rientro dal disavanzo eccessivo, definito da via XX Settembre come “realisticamente più ambizioso di quello prefigurato dalla Commissione europea attraverso la traiettoria tecnica”, impegnandosi a scendere sotto la soglia del 3% del rapporto deficit/PIL già nel 2026.

La roadmap successiva del piano punta a garantire la stabilità del debito pubblico italiano, per permettere alla finanza pubblica di affrontare con maggiore efficacia le sfide future.

Non solo: con le riforme e gli investimenti del Piano si intende proseguire il percorso intrapreso con il PNRR, aggiornandolo in maniera più incisiva su alcuni temi particolarmente sfidanti, come PA, giustizia, miglioramento dell’ambiente imprenditoriale e compliance fiscale.

 

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