Informativa del Ministro Daniele Franco sul PNRR
Il disco verde dell’UE dà il via libera al Consiglio dei Ministri con l’Informativa del Ministro Daniele Franco sul PNRR
Dopo una giornata di colloqui ed interlocuzioni tecniche condotte in prima persona dal Premier Mario Draghi con i vertici dell’Unione Europea per convincerli sull’efficacia e sulla tempestiva attuazione delle grandi riforme strutturali annunciate nel Recovery Plan italiano, dopo un duro scontro sul Superbonus per la mancata proroga al 2023 (sembra che il Ministro dell’Economia, Daniele Franco, abbia individuato nella prossima manovra la possibilità dell’inserimento dei finanziamenti per l’estensione del Superbonus) e dopo aver sbloccato gli ultimi nodi politici collegati al PNRR è stato possibile dare inizio alle ore 22:00 di ieri al Consiglio dei Ministri n. 15 originariamente fissato per le ore 10:00 e così il Ministro dell’economia e delle finanze Daniele Franco ha potuto svolgere una informativa al Consiglio dei Ministri in merito al Piano per la ripresa e la resilienza, di cui all’articolo 18 del Regolamento (UE) n. 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio del 12 febbraio 2021, e al Fondo nazionale complementare.
Le Comunicazioi alla Camera ed al Senato
All’informativa di ieri, in vista della trasmissione alla Commissione europea del Piano di ripresa e resilienza - Recovery plan, faranno seguito le comunicazioni del Presidente del Consiglio Mario Draghi:
- alla Camera de Deputati lunedì 26, alle ore 16 e martedì 27 aprile, alle ore 11
- al Senato martedì 27 aprile alle ore 15:00.
Successivamente, il Consiglio dei Ministri approverà la versione definitiva del PNNR che dovrà essere inviato al Parlamento europeo entro il 30 aprile.
Le premesse al PNRR
Leggendo già la premessa al PNRR nella versione ancora non definitiva è possibile notare come questa versione del Piano nazionale di ripresa e resilienza si differenzia dalla precedente predisposta dal Governo Conte2 per la chiarezza espressiva senza fronzoli come, ad esempio, dove si afferma “Tra il 1999 e il 2019, il PIL in Italia è cresciuto in totale del 7,9 per cento. Nello stesso periodo in Germania, Francia e Spagna, l’aumento è stato rispettivamente del 30,2, del 32,4 e 43,6 per cento”. Viene fotografata immediatamente e senza fronzoli una situazione italiana che non ha eguali nei più importanti paese europei ed anche dove parlando dei giovani e delle donne la pragmaticità con cui viene detto che “l’Italia è il Paese dell’UE con il più alto tasso di giovani tra i 15 e i 29 anni non impegnati nello studio, nel lavoro o nella formazione (NEET), e il tasso di partecipazione delle donne al lavoro in Italia è solo il 53,1 per cento, molto al di sotto del 67,4 per cento della media europea”.
Senza mezzi termini e senza fronzoli viene fotografata una situazione italiana causta non dalla pandemia ma da anni di governi che hanno più pensao all’oggi che al domani e che hanno causato gli attuali nodi che potrebbero essere risolti dal PNRR con investimenti pari a 204 miliardi di fondi di Next Generation EU che dovranno essere investiti entro il 026.
Il Comunicato stampa di fine seduta
Nel formale comunicato di fine seduta, mentre non abbiamo, ancora un testo definitivo del PNRR con le modifiche introdotte ieri, è possibile leggere quanto segue:
L’Italia è la prima beneficiaria, in valore assoluto, dei due principali strumenti del programma Next Generation EU (NGEU), predisposto dall’Unione Europea in risposta alla crisi pandemica e che prevede investimenti e riforme per accelerare la transizione ecologica e digitale, migliorare la formazione delle lavoratrici e dei lavoratori e conseguire una maggiore equità di genere, territoriale e generazionale. Si tratta del Dispositivo per la Ripresa e Resilienza (RRF) e del Pacchetto di Assistenza alla Ripresa per la Coesione e i Territori di Europa (REACT-EU). Il solo RRF garantisce risorse per 191,5 miliardi di euro, delle quali 68,9 miliardi sono sovvenzioni a fondo perduto, da impiegare nel periodo 2021-2026.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) prevede un corposo e organico pacchetto di investimenti e riforme, con l’obiettivo di modernizzare la pubblica amministrazione, rafforzare il sistema produttivo e intensificare gli sforzi nel contrasto alla povertà, all’esclusione sociale e alle disuguaglianze, per riprendere un percorso di crescita economica sostenibile e duraturo rimuovendo gli ostacoli che hanno bloccato la crescita italiana negli ultimi decenni. Si articola in 6 Missioni (digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per una mobilità sostenibile; istruzione e ricerca; inclusione e coesione; salute) e 16 Componenti.
Il PNRR soddisfa i parametri fissati dalla UE
Il Piano è in piena coerenza con i sei pilastri del NGEU e soddisfa i parametri fissati dai regolamenti europei, con una quota di progetti “verdi” pari al 40 per cento del totale e di progetti digitali del 27 per cento. Il 40 per cento circa delle risorse territorializzabili sono destinate al Mezzogiorno, a testimonianza dell’attenzione al tema del riequilibrio territoriale. Il Piano è fortemente orientato all’inclusione di genere e al sostegno all’istruzione, formazione e occupazione dei giovani e contribuisce a ciascuno dei sette progetti di punta (European flagship) della Strategia annuale sulla crescita sostenibile dell’UE. Gli impatti ambientali indiretti sono stati valutati e la loro entità minimizzata, in linea con i principi che ispirano il NGEU.
Quattro importanti riforme
Il Governo intende attuare quattro importanti riforme di contesto: pubblica amministrazione, giustizia, semplificazione della legislazione e promozione della concorrenza.
Gli investimenti previsti avranno un impatto significativo sulle principali variabili macroeconomiche e miglioreranno in maniera importante gli indicatori sui divari territoriali, l’occupazione giovanile e quella femminile. Il programma di riforme potrà ulteriormente accrescere questo impatto.
Strategie nazionali in tema di sviluppo e mobilità sostenibile
Inoltre, nel quadro di una più ampia e ambiziosa politica di ammodernamento del Paese, il Governo intende aggiornare e perfezionare le strategie nazionali in tema di sviluppo e mobilità sostenibile, ambiente e clima, idrogeno, automotive, filiera della salute.
Alle risorse previste dal PNRR si aggiungono quelle della programmazione nazionale complementare, quelle rese disponibili dal REACT-EU e quelle derivanti dalla programmazione dei fondi strutturali e di investimento UE.
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