Ponte sullo Stretto: le FAQ del MIT sul progetto
All'indomani dell'approvazione definitiva in Senato del testo di conversione, il MIT pubblica risposte e chiarimenti sulla fattibilità del progetto
Il ponte a campata unica è la soluzione preferibile. Vero
Lo studio di fattibilità sul Ponte sullo Stretto si è concluso nel 1986 e ha stabilito che la soluzione a campata unica era realizzabile e da preferire alle altre soluzioni. Nel 1997 il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ha espresso all'unanimità un parere con cui ha sancito che «il ponte sospeso sullo Stretto di Messina dalla luce centrale di 3330 metri possa essere realizzabile in piena sicurezza conservando la completa affidabilità funzionale».
La soluzione di un ponte a più campate, con i piloni realizzati in mare, è stata esclusa per vari motivi. In considerazione della conformazione dello Stretto, i piloni dovrebbero essere realizzati ad una profondità di circa 150 metri e in presenza di correnti marine intense e variabili. Ciò determina gravi incertezze sulla sicurezza delle fondazioni e sulle caratteristiche dei terreni sottostanti.
La collocazione di piloni in acqua sopra la faglia sismica, infatti, potrebbe minare la stabilità del Ponte e avere forti ripercussioni sull’ecosistema ambientale dello Stretto. Inoltre, i piloni potrebbero rappresentare un grave pericolo per la navigazione, con il rischio di collisioni e crolli. Anche il tunnel, in alveo e subalveo, non è stato ritenuto una soluzione ottimale in quanto presenta moltissime incognite tecniche di stabilità e tenuta, a causa dell’elevata sismicità dell’area dello Stretto e del rischio di frane e tsunami conseguenti a eventi sismici.
A queste problematiche si aggiungono quelle legate alla sicurezza e all’impatto psicologico derivanti dalla percorrenza di lunghe gallerie in acqua senza interruzioni.
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