Prezzi al consumo: nuova crescita ad aprile
La conferma nell'ultimo report ISTAT sul NIC. L'aumento riguarda soprattutto i prodotti energetici, mentre si registra un decremento per il c.d. "carrello della spesa"
Ad aprile 2023 riprende a salire l’indice generale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC): la conferma arriva dal nuovo report Istat che registra, al lordo dei tabacchi,un aumento dello 0,4% su base mensile e dell’8,2% su base annua, da +7,6% nel mese precedente. L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra un aumento dello 0,3% su base mensile e del 7,9% su base annua.
Indice Nazionale Prezzi al Consumo: il report ISTAT di aprile 2023
Con riferimento alle tipologie di prodotto, la nuova accelerazione della dinamica tendenziale dell’indice generale dei prezzi al consumo NIC (+8,2%) si deve sia alla crescita dei prezzi dei beni (da +9,7% a +10,4%) sia a quella, più contenuta, dei servizi (da +4,5% a +4,8%); si amplia dunque il differenziale tra il tasso di inflazione relativo alle due categorie, attestandosi a -5,6 punti percentuali dai -5,2 di marzo. L’inflazione acquisita per il 2023 è pari a +5,3% per l’indice generale e a +4,5% per la componente di fondo.
Si interrompe così la fase di rientro dell’inflazione, soprattutto a causa di una nuova accelerazione dei prezzi dei Beni Energetici non regolamentati, (da +18,9% a +26,6%) con aumento su base mensile del 2,3% (-3,9% rispetto ad aprile 2022). Scendendo nel dettaglio, l’accelerazione dei prezzi in questa categoria è dovuta ai prezzi dell’Energia elettrica mercato libero (da +44,0% a +53,6%; +8,8% il congiunturale), del Gas di città e gas naturale mercato libero (da +42,0% a +51,5%; +8,1 su base mensile), della Benzina (che invertono la tendenza da -6,6% a +4,1%; +0,8% su marzo) e del Gasolio per mezzi di trasporto (i cui prezzi registrano una flessione meno ampia da -6,9% a -1,8%; -2,6% il congiunturale). Una dinamica solo in parte compensata dal rallentamento dei prezzi di Altri combustibili solidi (da +24,4% a +20,3%; -2,7% rispetto al mese precedente) e dalla flessione più ampia dei prezzi degli Altri carburanti (da -5,1% a -9,4%; -3,3% su base mensile) e del Gasolio per riscaldamento (da -2,7% a -11,2%; -3,0% su marzo).
Di contro, gli effetti dell’accelerazione sono stati parzialmente mitigati dalla flessione più marcata dei prezzi degli Energetici regolamentati (da -20,3% a -26,7%) imputabile all’inversione di tendenza di quelli dell’Energia elettrica mercato tutelato (da +6,1% a -26,7%; -41,0% il congiunturale), solo parzialmente attenuata dalla flessione meno ampia dei prezzi del Gas di città e gas naturale mercato tutelato (da -50,4% a -28,3%; +30,1% su base mensile).
Rallentano anche i prezzi degli Alimentari lavorati (da +15,3% a +14,0%), degli Alimentari non lavorati (da +9,1% a +8,4%). In particolare, per quest’ultimo aggregato ad incidere è la decelerazione dei prezzi dei Vegetali freschi o refrigerati diversi dalle patate (da +9,0% a +7,6%; -1,6% il congiunturale), che si confronta con l’accelerazione dei prezzi di Frutta fresca o refrigerata (da +5,2% a +7,6%; +1,3% su marzo).
Tra gli Altri beni (che complessivamente mostrano una decelerazione da +5,4% a +5,3%, con un +0,2% su base mensile), attenuano la loro crescita sia i prezzi dei Beni durevoli (da +6,3% a +6,1%; nullo il congiunturale) sia quelli dei Beni non durevoli (da +6,8% a +6,7%; +0,5% rispetto al mese precedente), solo in parte compensati da un’accelerazione dei prezzi dei Beni semidurevoli (da +3,1% a +3,3%; +0,2% su marzo).
I prezzi dei servizi
Come spiega ISTAT, l’accelerazione dei prezzi dei servizi risente principalmente delle dinamiche dei prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +6,3% a +6,9%; +1,0% sul mese) - imputabile ai prezzi dei Pacchetti vacanza (da +12,3% a +23,3%; -4,8% il congiunturale) e a quelli degli Alberghi e motel (da +14,3% a +18,0%; +9,2% su marzo) – e dei prezzi dei Servizi vari (da +2,5% a +2,9%; +0,5% sul mese) – a causa degli Altri servizi finanziari n.a.c. (da +5,6% a +8,9%; +3,6% rispetto al mese precedente).
Per contro, rallentano i prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da +6,3% a +6,0%; +2,4% il congiunturale), a causa del Trasporto aereo passeggeri (da +61,5% a +46,6%; +29,5% su base mensile) e del Trasporto marittimo e per vie d’acqua interne (da +5,7% a +1,5%; +4,9% su marzo), mentre accelerano i prezzi del Trasporto passeggeri su rotaia (da +4,9% a +6,0%; +3,4% rispetto al mese precedente) e delle Assicurazioni sui mezzi di trasporto (da +1,5% a +1,9%; +0,3% il congiunturale).
ISTAT segnala anche il rallentamento dei prezzi dei Servizi relativi all’abitazione (da +3,5% a +3,2%; nulla la variazione su base mensile), imputabile a quelli dei Servizi per la riparazione e manutenzione della casa (da +3,4% a +2,1%; +0,1% il congiunturale) e agli Altri servizi per l’abitazione n.a.c. (da +2,6% +1,7%; -0,4% su marzo), a fronte dell’accelerazione dei prezzi dei Servizi per la pulizia e la manutenzione della casa (da +6,9% a +7,1%; +0,2% il congiunturale) e dei Servizi assicurativi connessi all'abitazione (da +8,4% a +9,2%; +0,7% sul mese).
I dati territoriali
Con riferimento alle cinque ripartizioni del territorio nazionale, ad aprile 2023 ISTAT registra una diffusa accelerazione dei prezzi. L’inflazione è più alta di quella nazionale nelle Isole (da +8,4% di marzo a +8,8%) e nel NordOvest (da +7,8% a +8,4%,), mentre risulta inferiore nel Centro (da +7,8% a +8,1%), al Sud (da +7,2% a +8,1%) e nel Nord-Est (da +7,3% a +7,7%).
Guardando a capoluoghi delle regioni e delle province autonome e nei comuni non capoluogo di regione con più di 150mila abitanti l’inflazione più elevata si osserva a Genova (+9,7%), Palermo (+9,3%) e Messina (+9,1%), mentre le variazioni tendenziali più contenute si registrano a Catanzaro (+6,8%) e a Potenza (+5,8%)
IPCA: i valori dell'indice armonizzato dei prezzi al consumo
Infine, secondo questi dati, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,9% su base mensile e dell’8,7% su base annua (in accelerazione rispetto al valore di 8,1% di marzo).
Questa accelerazione si spiega prevalentemente, come per il NIC, con l’andamento dei prezzi di Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (che passano da +15,0% di marzo a +16,8%), dei Trasporti (da +2,7% a +5,1%), e, in misura minore, da quelli di Ricreazione, spettacoli e cultura (da +5,1% a +6,5%), di Altri beni e servizi (da +4,1% a +4,6%) e dei Servizi ricettivi e di ristorazione (da +8,0% a +8,4%).
Questi andamenti sono compensati solo parzialmente dalla decelerazione dei prezzi relativi ad altre divisioni di spesa, tra cui Prodotti alimentari e bevande analcoliche (da +13,2% a +12,3%), Abbigliamento e calzature (da +4,0% a +3,3%) e Mobili, articoli e servizi per la casa (da +7,4% a +7,1%).
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